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  • INFRASTRUTTURE

Spena (GME): “Fotovoltaico, all’Italia basterebbero i capannoni industriali”

A fine 2022, la potenza fotovoltaica installata nel nostro Paese, secondo i dati del GSE, era pari a 25,05 GW, di cui il 35 per cento a terra e il 65 per cento su tetti e coperture di edifici. Il governo italiano, nella proposta di aggiornamento del PNIEC presentata a Bruxelles nel luglio 2023, ha posto come obiettivo al 2030 una capacità solare pari a 80 GW.

Un obiettivo che, per essere raggiunto, rischia di avere un grande impatto in termini di consumo di suolo. Come evitarlo, traguardando ugualmente il target e mantenendo l’obiettivo di arrivare a un consumo netto di suolo pari a zero entro il 2030? Sfruttando le superfici dei capannoni industriali esistenti, come spiega a Nuova Energia in modo chiaro e dettagliato Angelo Spena, presidente del GME e professore emerito dell’Università Tor Vergata di Roma.


“La densità di potenza media installabile su fabbricati è stimata pari a 93 Wp/m2, quasi doppia di quella al suolo, che è poco più di 52 Wp/m2. Inoltre, un manufatto industriale dispone già di un robusto allacciamento alla rete elettrica e questo abbassa i costi di realizzazione dell’impianto e abbrevia enormemente i tempi del permitting”.

La nostra economia, a forte componente manifatturiera, si fonda proprio su questa tipologia di immobili, che presenta tuttavia dall’inizio del secolo una sempre più preoccupante tendenza alla dismissione produttiva per eccesso di disponibilità e difetto di riconvertibilità. Con contestuale aumento dei manufatti del tutto inutilizzabili.


In Italia, purtroppo, non sono reperibili censimenti dettagliati sulla consistenza dei capannoni industriali. Sia in tema di consumo di suolo che di rilevanza fiscale e patrimoniale si è infatti posta molta attenzione al settore residenziale ma poca a quello industriale, che pure è rilevante, costituendo quasi il 20 per cento delle totali volumetrie costruite. Il documento più attendibile rimane il censimento Istat del 2011, da cui risultano molto genericamente in Italia totali 14,5 milioni di edifici o complessi di edifici, di cui 0,3 milioni di manufatti produttivi.

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