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Rinnovabili, i nativi americani contro una nuova infrastruttura di rete

Come la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, così il percorso verso la decarbonizzazione continua ad essere irto di ostacoli. Negli USA alcune tribù di nativi bloccano la costruzione della linea di trasmissione SunZia Southwest Transmission Project, tra il New Mexico e l’Arizona, una delle più importanti opere infrastrutturali degli Stati Uniti.



Dopo la vicenda che ha visto protagonista l’Enel che, secondo quanto riporta il Financial Times, dovrà pagare 260 milioni di dollari per rimuovere 84 pale eoliche dalle terre dei nativi Osage, in Oklahoma, altre due tribù hanno intentato una causa chiedendo alla Corte distrettuale di fermare i lavori per preservare la San Pedro Valley, nel sud-est dell’Arizona.


Secondo i Tohono O’odham Nation e i San Carlos Apache, supportati dall’Archaeology Southwest e dal Center for Biological Diversity, il progetto non rispetterebbe il National Historic Preservation Act, poiché attraversa siti culturali tribali e aree sacre ai nativi americani.


SunZia Transmission è una linea di trasmissione ad alta tensione, lunga 550 miglia e con una capacità di 3 GW, che sarà costruita per trasportare l’elettricità rinnovabile prodotta dall’impianto SunZia Wind in aree con elevata domanda di energia. SunZia Wind è un parco eolico con capacità di 3,5 GW sito nelle contee di Lincoln, Torrance e San Miguel, nel New Mexico, in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre tre milioni di americani.


SunZia Southwest Transmission Project ha già ottenuto l’approvazione finale del Bureau of Land Management degli Stati Uniti.

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