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Mobilità a lungo raggio e sostenibilità, uno studio di RSE

Con il Green Deal l’Europa si è posta l’obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Un traguardo che implica importanti e drastici interventi anche nel settore dei trasporti, dove si deve agire sia sulla domanda sia sull’offerta del trasporto, in particolare quello pubblico.

Strumenti in grado di proporre un ventaglio di misure per mitigare le diverse criticità del problema e la complessità del fenomeno sono al centro di uno studio di RSE - Ricerca sul Sistema Energetico, raccontato sulle pagine di Nuova Energia.


“È stato sviluppato - scrivono i responsabili della ricerca - un approccio definito STORM (Strategies TOwaRds a sustainable Mobility) che, a partire dalla ricostruzione di una situazione di riferimento, consente di definire potenziali interventi di mobilità sostenibile e valutarne in modo integrato i possibili effetti, considerando gli aspetti energetici, ambientali ed economici”.

Il modello associa, nel tempo e nello spazio, la domanda con l’offerta di mobilità sulla base di un algoritmo di scelta modale che tiene conto di diversi fattori e prevede scelte che variano a seconda dello scenario di mobilità urbana o a lunga distanza. In particolare, lo studio di RSE analizza quali misure possono favorire una mobilità più sostenibile anche su lunghe distanze.


Sono state considerate tre fasce di spostamento: fino a 200 km, tra 400 e 700 km e tra 700 e 1.000 km. Per spostamenti fino a 300 km, la misura più efficace risulta essere l’integrazione dell’utilizzo dello smart working, che agisce direttamente sulla domanda di mobilità, e l’impiego dell’auto elettrica in sostituzione di quella a combustibili fossili. Per spostamenti in fasce di distanza maggiori (a partire dai 400 km) invece, l’effetto dello smart working è sicuramente più limitato, in quanto incide esclusivamente sui viaggi per affari evitati.


Per quanto riguarda lo shift modale, in tutti e tre i casi presi in esame si verifica un aumento dell’utilizzo del treno (tradizionale o ad alta velocità) a discapito dell’auto e dell’aereo. A dimostrazione che per promuovere una mobilità più sostenibile e per vincere la resistenza degli irriducibili dell’auto è necessario offrire una infrastruttura e un servizio di trasporto efficiente e competitivo, anche in termini di tempo.



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