Nel Global Climate Risk Index 2021, che analizza in che misura i Paesi sono stati colpiti da eventi legati al clima come tempeste, inondazioni e ondate di calore, il Myanmar detiene un non invidiabile primato.
Secondo il report, infatti, è stato il Paese, insieme a Haiti e Porto Rico, ad avere subito i maggiori danni nel periodo 2000-2019, sia per mortalità sia per perdite economiche dirette, confermando tra l’altro come i Paesi meno sviluppati siano generalmente più colpiti di quelli industrializzati. Una situazione per l’ex Birmania che si teme possa peggiorare dopo il golpe.
I militari hanno infatti sospeso, dirottando le riserve stanziate verso altri più redditizi interventi, i programmi del precedente governo presieduto da Aung San Suu Kyi che promuovevano progetti di energia rinnovabile e di resilienza climatica, allontanando così di fatto anche la possibilità di investimenti privati.
Complessivamente, secondo il Global Climate Risk Index 2021, tra il 2000 e il 2019 oltre 475.000 persone hanno perso la vita nel mondo a causa di oltre 11.000 eventi meteorologici estremi, con perdite economiche che ammontano a circa 2,56 trilioni di dollari.
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