Nel 2021 alcuni prezzi delle materie prime, in particolar modo gas naturale e carbone, tra vincoli di offerta e ripresa della domanda hanno superato i livelli toccati nel picco del 2011.

L’ultimo Commodity Markets Outlook della World Bank stima che nell’anno in corso i prezzi dell’energia siano aumentati in media dell’80 per cento, quelli dei metalli del 48 per cento e quelli dei prodotti agricoli del 22 per cento.
Il report prevede inoltre che solo nella seconda metà del 2022 ci sarà un’inversione di tendenza, con un indebolimento della crescita economica globale, il miglioramento delle
condizioni di approvvigionamento delle materie prime e una stabilizzazione dell’offerta
energetica, prospettando una diminuzione del 5 per cento del prezzo dei metalli e un
leggero calo dei prodotti agricoli.
“L’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime – ha dichiarato Ayhan Kose,
capo direttore del Prospects Group della World Bank - si sta rivelando più pronunciato di
quanto previsto lo scorso anno e pone significativi rischi a breve termine per l’inflazione
globale e, se sostenuta, potrebbe anche pesare sulla crescita dei Paesi importatori di
energia”.
Non solo: il report sottolinea come l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, insieme al
recente aumento dei costi energetici, sta sollevando serie preoccupazioni in diverse
economie in via di sviluppo.
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