Secondo il rapporto dell’IRENA dal titolo Renewable Energy Prospects: South Africa, questo grande Paese – che ha il più alto consumo di energia primaria del continente nero – potrebbe realisticamente generare il 49 per cento del proprio mix di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030 e le FER potrebbero fornire il 23 per cento del consumo totale di energia finale.
Obiettivi che presuppongono però anche uno sforzo economico importante e continuo, per quella che è la nazione più industrializzata dell’Africa.
Intervenuto alla Presidential Climate Commission, la prima conferenza multi-stakeholder del Sud Africa su una transizione giusta e inclusiva, il ministro dei trasporti sudafricano Fikile Mbalula ha infatti sottolineato che per raggiungere l’obiettivo di avere un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili è necessario installare ogni anno 3-4 GW di nuova capacità.
Quantità che equivarrebbe ad aggiungere ogni anno alla rete una delle centrali elettriche di medie dimensioni presenti nel Paese.
“Solo con questo ritmo – ha dichiarato Mbalula – si possono inoltre generare sufficienti economie di scala affinché i produttori locali producano componenti per impianti eolici e solari e batterie su scala industriale”.
Transizione energetica che deve garantire però una fornitura di elettricità conveniente e affidabile per tutti i cittadini.
“Una transizione giusta – ha sottolineato infatti Fikile Mbalula – consiste nell’affrontare il cambiamento climatico risolvendo le nostre tre sfide, vale a dire ridurre le disuguaglianze, eliminare la povertà e creare nuove opportunità di lavoro”.
Lo scorso novembre alla COP26 di Glasgow il Sudafrica ha siglato una partnership con Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti proprio per avviare una transizione energetica giusta.
Comments