Per stabilizzare le reti elettriche e consentire una migliore integrazione della crescente capacità rinnovabile, molti Paesi stanno avviando progetti transfrontalieri di potenziamento dell’infrastruttura. Una scelta controcorrente arriva però dalla Svezia.
Il governo del Paese scandinavo ha infatti deciso di non portare avanti la realizzazione dell’interconnettore Hansa PowerBridge, da 700 MW. Il progetto, sviluppato da due dei gestori della rete di trasmissione dei Paesi in questione, prevedeva la costruzione di un collegamento sottomarino HVDC lungo 300 chilometri per collegare la rete elettrica svedese con la Germania, attraverso il Mar Baltico.
Secondo il governo di Stoccolma, l’iniziativa avrebbe destabilizzato ulteriormente il mercato e portato a un aumento dei prezzi dell’energia nella regione della Svezia meridionale.
L’Hansa PowerBridge, con un costo stimato di 600 milioni di euro, avrebbe dovuto collegare la reti elettriche dei due Paesi a partire dal 2026, consentendo di integrare la crescente potenza rinnovabile - solare ed eolica - della Germania, aumentata nel 2023 di oltre 17 GW, toccando un totale di circa 170 GW. Incremento trainato soprattutto dal fotovoltaico, con 14,1 GW di nuova capacità installata.
Comments