Il governo dello Sri Lanka ha ottenuto un finanziamento di 200 milioni di dollari (circa 190 milioni di euro) dall’Asian Development Bank per potenziare l’infrastruttura delle reti elettriche, così da assicurare una migliore integrazione della generazione rinnovabile e soddisfare la crescente domanda di elettricità, che si prevede ancora in aumento da qui al 2030.

Il prestito della ADB sarà assegnato alle due principali società elettriche del Paese: 150 milioni di dollari a Ceylon Electricity Board (CEB), che si occupa anche della trasmissione e distribuzione, e 50 milioni a Lanka Electric Company. Il piano del governo punta a realizzare nuove linee di trasmissione, da 220 kV e da 132 kV, e nuove sottostazioni, oltre a modernizzare la rete di distribuzione a media tensione e i sistemi di protezione. Saranno inoltre integrate soluzioni di digitalizzazione.
Attualmente il Paese conta 799 chilometri di rete a 220 kV, 2.361 chilometri di linee di trasmissione a 132 kV e 79 sottostazioni. Il CEB, nel suo piano 2023-2042, prevede anche lo sviluppo di 4,7 GW di nuova capacità solare, 1,82 GW di energia eolica, 195 MW di mini-idro e 200 MW di biomassa. Sarà anche realizzato il primo sistema di accumulo di energia a batteria grid-scale del Paese e un centro per la previsione e il monitoraggio della generazione da fonte rinnovabile.
Raggiunto l’accesso all’elettricità dalla quasi totalità della popolazione, lo Sri Lanka ha come obiettivo di raggiungere il 70 per cento della produzione da rinnovabili entro il 2030, e vede già oggi queste fonti contribuire per più del 50 per cento alla produzione di energia elettrica. In particolare, con l’idroelettrico (34,67 per cento), il solare (10 per cento), l’eolico (4,6 per cento) e la biomassa (0,96 per cento).
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