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Matanza Riachuelo: a Buenos Aires acqua più pulita (anche grazie all’Italia)

  • ACQUA
  • 21 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 25 mar

Volgono al termine i lavori del Lotto 2 del Sistema Riachuelo, mega progetto sostenuto dalla Banca Mondiale per la sua rilevanza socio-ambientale. Il grande impianto di depurazione - realizzato da Fisia Italimpianti, controllata del Gruppo Webuild - punta a ridurre l’inquinamento del bacino del Matanza Riachuelo, una delle aree più inquinate dell’Argentina e al mondo.

Matanza Riachuelo
Photo: Yanina Budkin / World Bank

Un bacino idrografico è un’area nella quale si raccolgono le acque superficiali che confluiscono verso un unico corpo idrico (fiume, lago o mare interno) che le riceve e che poi dà il nome al bacino stesso. Nel caso del bacino del Matanza Riachuelo (siamo in Argentina, provincia di Buenos Aires), questo piccolo fiume (riachuelo è un diminutivo di rio) riceve il contributo di numerosi corsi d’acqua, circa 232, che convergono in un corso principale. Con la sua bassa pendenza (0,35 per cento), il Matanza Riachuelo si snoda per una settantina di chilometri e sfocia nel Rio de la Plata, ai confini meridionali della Città Autonoma di Buenos Aires (CABA), precisamente nel quartiere di La Boca.

 

Sebbene l’origine del nome sia incerta, si ritiene si riferisca al massacro del 1536, scontro nel quale perirono un numero imprecisato di nativi e alcuni conquistadores guidati da Diego de Mendoza, fratello del più celebre Pedro de Mendoza, fondatore di quella che oggi è la città di Buenos Aires. Il fatto fece sì che la zona cominciasse a essere nota come il luogo della mattanza, rimanendo nel tempo fissata nella toponomastica locale.

 

Il bacino del Matanza Riachuelo si estende su una superficie di più di 2.000 chilometri quadrati e costituisce la regione più popolata e industrializzata dell’Argentina. Oltre a essere una delle più inquinate del Paese (e al mondo). La contaminazione è il risultato di una somma di processi: l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee è dovuto a scarichi industriali e reflui fognari non trattati, la contaminazione del suolo è un prodotto dello smaltimento improprio di rifiuti industriali e domestici, l’inquinamento atmosferico è causato dall’emissione di gas di combustione. Un degrado ambientale generalizzato, aggravato dalle conseguenze economiche e sociali, che compromette la qualità della vita di 4,3 milioni di persone.

 

Nel luglio 2004, un gruppo di 16 abitanti della periferia sud e della CABA, guidati da Beatriz Mendoza, ha intentato una causa contro lo Stato Nazionale, la Provincia di Buenos Aires, la Città Autonoma e contro 44 aziende per gli effetti subiti a causa della contaminazione del bacino. L’8 luglio 2008, la Corte Suprema di Giustizia della Nazione ha emesso una sentenza che condannava gli imputati e li giudicava “ugualmente responsabili in modo concorrente”.

 

Da allora qualcosa è cambiato, anche grazie al contributo italiano. Volgono infatti al termine (lo stato di avanzamento è del 95 per cento, il completamento dell’opera è previsto entro fine maggio 2025) i lavori del Lotto 2 del Sistema Riachuelo, il mega progetto infrastrutturale che mira a ridurre l’inquinamento del fiume Matanza-Riachuelo. Composto da tre lotti - Webuild ha già completato il Lotto 3 e con Fisia Italimpianti sta ultimando il Lotto 2 - è il più grande progetto di questo tipo in America Latina ed è sostenuto dalla Banca Mondiale per la sua importanza socio-ambientale.


Il Sistema Riachuelo prevede la realizzazione di un impianto di depurazione tra i più grandi al mondo: permetterà di trattare fino a 2,3 milioni di metri cubi al giorno di acque reflue. Il Lotto 2, che vede impegnata Fisia Italimpianti per conto di AySa - Agua y Saneamientos Argentinos, prevede una stazione di sollevamento acque in ingresso (con una capacità di pompaggio di 36 metri cubi al secondo), un impianto di pretrattamento e una stazione di pompaggio di uscita.

 

Il Lotto 3, completato da un consorzio di imprese guidato da Webuild, ha già realizzato 12 km del tunnel principale, che ha funzione di condotto di scarico dell’impianto di depurazione. Il tunnel - 4,3 metri di diametro interno, scavato a 40 metri di profondità sotto il letto del fiume - avrà la funzione di incanalare le acque provenienti dall’impianto di depurazione e di disperdere quelle già trattate a una velocità di 27 metri cubi al secondo.

 

Il Sistema Riachuelo migliorerà le condizioni sanitarie di oltre 4,3 milioni di persone, garantendo a regime l’accesso alla rete fognaria ad altri 1,5 milioni di persone. Qualcuno, abituato a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, potrà dire che tutto questo non è abbastanza per un fiume che a fine anni ’50 era stato dichiarato biologicamente morto. Forse è solo una goccia nell’Oceano. Forse. Ma è una goccia di acqua pulita. E anche grazie alla sapienza costruttrice italiana, impegnata in uno dei progetti idrici più sfidanti al mondo.

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