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In soli cinque anni la Danimarca abbatte le emissioni di CO2 del 34 per cento

  • INQUINAMENTO
  • 15 lug 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

L’ultimo Energy and Climate Outlook (DECO20) rilasciato dalla Danish Energy Agency ha

evidenziato ulteriormente come il Paese nordeuropeo sia ormai avviato a raggiungere

l’obiettivo dell’indipendenza da combustibili fossili nel 2050; forse, anche con anticipo

rispetto ai tempi previsti.


I dati mostrano infatti che nel 2020 la quota di energia generata da eolico e solare è stata poco più del 50 per cento e si stima che già nel 2030 la produzione da fonti rinnovabili sarà sufficiente a coprire tutto il consumo della Danimarca.

Una crescita spinta anche dagli ambiziosi Piani del governo danese, che includono ad esempio la creazione di due vere e proprie isole energetiche, che amplieranno la capacità

della Danimarca fungendo da hub per parchi eolici offshore. In particolare, un’isola artificiale sarà realizzata nel Mare del Nord e sarà in grado di fornire 3 GW di energia, ma con un potenziale di espansione a lungo termine di 10 GW. Una seconda verrà invece creata nel Mar Baltico, al largo della costa di Bornholm, e fornirà ulteriori 2 GW di energia.

Il costante aumento della generazione da rinnovabili sta ovviamente comportando anche un minore rilascio di CO2 ; sempre secondo la Danish Energy Agency, ente che fa parte del Ministero del clima, dell'energia e dei servizi pubblici, le emissioni sono calate in soli cinque anni del 34 per cento e nel solo 2020 del 12,4 per cento. Fanno, purtroppo, da contraltare i dati che arrivano dal lontano oriente: in Cina, infatti, nel 2020 le emissioni di gas serra sono aumentate dello 0,8 per cento.

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