Gatti (Energy Advisor): “Reti e accumuli, i pilastri della transizione”
- ACCUMULI
- 31 gen
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In tutta Europa sono in programma grandi progetti per il rafforzamento delle reti elettriche, spesso non adeguate per trasportare l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili, il più delle volte ubicati lontani dalle zone di maggior fabbisogno. Così come è sempre più stringente la necessità di accumuli, sempre per sfruttare al meglio la generazione green.

Reti e accumuli rappresentano quindi veri e propri pilastri della transizione. Bene lo spiega, con la solita accuratezza, Giuseppe Gatti, editorialista di Nuova Energia.
“La crescente penetrazione nei nostri sistemi elettrici delle rinnovabili intermittenti e non programmabili, impone due voci assolutamente prioritarie nell’agenda della politica energetica: reti (di trasmissione e di distribuzione) e accumuli. Storage e non batterie, quindi gli accumuli in assetto stazionario e non quelli orientati alla mobilità elettrica”.
L’importanza di questa tematica è emersa in termini di eccezionale rilevanza in Germania, con l’esplosione dei prezzi registrata sul mercato elettrico tedesco nelle ultime settimane di dicembre 2024.
“Un impazzimento - prosegue Giuseppe Gatti - dovuto a un fuori esercizio di alcune centrali nella Germania centro-meridionale, con difficoltà a instradare verso le aree in difficoltà l’energia ampiamente disponibile nei Länder del Nord. Situazione resa ancora più paradossale dal verificarsi negli stessi giorni di ripetuti casi di overcapacity delle rinnovabili, con una produzione eolica sovrabbondante e non recepibile dalla rete”.
Adeguare le reti e implementare i sistemi di storage deve quindi essere una priorità per ogni Paese, per non dissipare l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili e vanificare il già difficile percorso della transizione.
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