top of page

Energia, ridurre i costi della bolletta con il decoupling del mercato elettrico?

  • CONSUMATORI
  • 7 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

Nella prima fase della transizione, l’azione pubblica è stata rivolta a favorire la penetrazione degli impianti a fonti rinnovabili non programmabili (FER), incentivando i produttori. Ora che l’aumento della quota di generazione da FER pare inarrestabile, il problema si sposta sul lato dei consumatori e su come ridurre i costi dell’energia.

energia costi

Finora, infatti, l’enorme riduzione dei costi di investimento in impianti FER non si è tradotta in benefici per i consumatori di energia elettrica, su cui anzi si scaricheranno anche gli oneri di adeguamento delle reti. Un’accurata analisi di Andrea Ripa di Meana, Senior Advisor AFRY Management Consulting, è presente sulle pagine di Nuova Energia.


“Visto che i prezzi del gas rimangono alti e volatili anche per l’accresciuta dipendenza dal GNL, occorre capire se esistono soluzioni strutturali, interne al settore energetico, concretamente percorribili a livello di singolo Paese o di UE per ridurre i prezzi elettrici”.


La sicurezza del sistema, con una domanda industriale di energia con profilo baseload, richiede risorse programmabili come complemento alle FER, che oggi in Italia sono gli impianti termoelettrici, che tengono alti i prezzi. E il subentro del nucleare di piccola taglia prenderà ancora molto tempo.


“In linea di principio - spiega Ripa di Meana - le leve strutturali attivabili sono di due tipi: modificare la struttura del mercato elettrico fisico con il decoupling; oppure integrare la gamma degli incentivi pubblici, per cercare di ottenere un decoupling economico”.


Soluzioni, tuttavia, che presentano limiti e su cui è ancora necessario lavorare.

Kommentare


Dieser Beitrag kann nicht mehr kommentiert werden. Bitte den Website-Eigentümer für weitere Infos kontaktieren.
bottom of page