Come gli scorsi anni, il governo della Corea del Sud ha annunciato il suo regalo per l’ambiente: la chiusura temporanea, dal 1 dicembre 2021 al 28 febbraio 2022, di alcune centrali a carbone per cercare di ridurre l’inquinamento nel periodo invernale.
In particolare, la chiusura potrà riguardare fino a 16 impianti dei 53 ancora operativi nel Paese asiatico. Tutti gli altri funzioneranno a una capacità non superiore all’80 per cento.
“L’entità delle chiusure - ha spiegato Moon Sungwook, ministro per il Commercio, l’industria e l’energia della Corea del Sud - sarà decisa in base alla domanda di elettricità durante il picco di questa stagione invernale, ai prezzi del GNL e alle condizioni di fornitura”.
La chiusura delle centrali - che sarà bilanciata da una maggiore importazione di gas naturale liquefatto - si prevede consentirà di ridurre di quasi 3.000 tonnellate le emissioni di polveri sottili. Il Governo coreano ha inoltre recentemente annunciato che investirà 95 miliardi di won (71 milioni di euro) per sviluppare progetti di ricerca per la tecnologia di cattura, utilizzo e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCUS), da applicare nelle industrie del cemento e in quelle petrolchimiche.
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