Buone notizie per i lucani. Il consiglio regionale della Basilicata, riunitosi il 13 agosto in seduta straordinaria, ha approvato con 14 voti favorevoli e 6 astenuti il disegno di legge Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica e ripopolamento del territorio lucano, in cui è previsto l’azzeramento del costo della materia prima nelle bollette del gas naturale - resteranno da pagare le altre voci - per tutti i contatori domestici intestati a residenti.
Che in tutto sono circa 181 mila, per un consumo annuo intorno ai 160 milioni di metri cubi; da ricordare che con la proroga delle concessioni in Val d’Agri sono 200 i milioni di metri cubi garantiti dai concessionari in favore della Regione Basilicata.
L’iniziativa, che presenta un certo grado di complessità, sarà strutturata evitando discriminazioni fra gli operatori del mercato della vendita del gas naturale, così che possa essere messa in pratica in maniera omogenea da tutti, per tutti i fornitori e per tutti i clienti beneficiari. Richiederà perciò un intervento regolatorio di dettaglio da parte dell’ARERA, che si avvarrà del contributo di Acquirente Unico attraverso il Sistema Informativo Integrato (SII).
La Regione, si legge nella relazione di accompagnamento alla norma, procederà secondo uno schema articolato in cinque punti: costituzione e alimentazione del Fondo Regione Basilicata, individuazione delle forniture da agevolare, calcolo del valore del Contributo Regione Basilicata, modalità di erogazione del contributo ai clienti finali, modalità di recupero degli importi da parte dei venditori. La copertura finanziaria degli interventi è quantificata in un massimo di euro 60 milioni di euro per il 2022 e in un massimo di euro 200 milioni per il 2023 e il 2024. Si partirà già dal prossimo anno termico, quindi dall’inizio di ottobre.
Per i residenti lucani che non utilizzano il gas naturale sono previsti contributi a fondo perduto fino a 5 mila euro per l’acquisto e l’installazione di collettori solari termici e relativi sistemi di accumulo e per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica o sistemi di accumulo.
Non basterà certo questo per ripopolare Potenza e gli altri 129 comuni lucani (la popolazione di Matera fa eccezione), ma, in tempi di energia carissima, si tratta comunque di un’iniziativa tangibile che dà anche una concreta risposta riguardo i fenomeni di Nimby.
a.s.
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