I dati sulle immatricolazioni di settembre confermano la ripresa del mercato automobilistico vista ad agosto, dopo ben 13 mesi di flessioni. Sono quasi 111.000 mila le nuove vetture arrivate su strada, il 5,4 per cento in più rispetto alle 105 di settembre 2021.
Considerando però il periodo gennaio-settembre, la flessione è ancora del 16,3 per cento, con 190.000 auto non acquistate rispetto allo scorso anno, che - ricordiamolo - si è attestato su valori solo di poco superiori al 2020, funestato dal dilagare della pandemia.
Alla ripresa, curiosamente, non hanno contribuito le vetture elettriche e neanche le ibride plug-in, nonostante gli incentivi statali a cui si possono sommare quelli regionali e comunali di varia natura. Tra gli aiuti non monetari - ci uniamo al coro di critiche - andrebbe anche considerata la specifica e deprecabile deroga ai limiti per neopatentati. Proprio da settembre, infatti, anche i diciottenni possono guidare elettriche ed ibride plug-in senza alcun limite di potenza. Una norma di cui davvero sfugge la ratio, anche tenendo conto che, come ben sanno gli appassionati, la potenza di picco delle vetture elettriche può essere erogata per periodi non lunghissimi, ma ampiamente sufficienti per fare grandissimi danni.
Del 40,1 per cento è stata la flessione per le elettriche a settembre e del 19,8 per le ibride plug-in, valori che peggiorano ulteriormente le vendite da inizio anno, rispettivamente del 23,6 e del 6,6 per cento. Valori che si commentano da soli - tanto più se si tiene conto dell’esigua quota di mercato, rispettivamente 3,6 e 4,7 per cento - e che vanno ricondotti più al mancato soddisfacimento di bisogni e aspettative dei consumatori che a problemi di produzione derivanti dall’ormai annosa mancanza di microchip e componentistica.
Vanno male anche le altre alimentazioni, ma con evidenti segni di ripresa, a settembre: +15,1 per cento le auto a benzina, +6,6 quelle a gasolio, +22,5 le ibride a benzina - ormai le vetture più acquistate in assoluto - e +10,9 per cento le ibride diesel; in modesta flessione quelle a GPL e in grandissima difficoltà le vetture alimentate a gas naturale, per gli altissimi prezzi (e costi) del rifornimento.
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