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Idrogeno verde, anche il Kenya ha la sua Strategia

Non c’è Paese al mondo ormai che non pensi a un programma di sviluppo dell’idrogeno. Accade anche in Africa, benché il continente sia ancora alle prese con la necessità di garantire a tutti l’accesso all’elettricità. Durante il vertice africano sul clima tenutosi a Nairobi, il Kenya ha lanciato la sua Strategia per l’idrogeno verde.

La Green Hydrogen Strategy and Roadmap for Kenya è stata sviluppata dal Ministero dell’Energia e del petrolio in collaborazione con il Global Technical Assistance Facility for Sustainable Energy della UE (GTAF), un programma che assiste i Paesi partner nel miglioramento dei quadri normativi, nel potenziamento delle capacità istituzionali e nella mobilitazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili.


Il Piano del governo di Nairobi copre un periodo che va dal 2023 al 2032, suddiviso in due fasi. Obiettivo della prima, dal 2023 al 2027, è quello di sviluppare il mercato interno realizzando i primi progetti su scala commerciale. In particolare, saranno utilizzati circa 150 MW di energia rinnovabile per produrre idrogeno verde, con l’installazione di 100 MW di elettrolizzatori. Con il supporto del GTAF saranno inoltre definiti strumenti politici e normativi.


La seconda fase, dal 2028 al 2032, ha come obiettivo la sostituzione del 50 per cento delle importazioni di fertilizzanti azotati e l’avvio di progetti pilota nel settore dei trasporti. Nello stesso intervallo di tempo il Kenya prevede di dedicare alla produzione di idrogeno altri 350 MW di energia rinnovabile e di avere elettrolizzatori per 150-250 MW.


L’Unione Europea, oltre al supporto per la stesura del documento, sosterrà con quasi 12 milioni di euro gli investimenti pubblici e privati ​​nell’industria dell’idrogeno keniota. Dopo il 2032, il governo di Nairobi punta allo sviluppo di altre applicazioni, come l’acciaio verde.

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