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Sistemi di accumulo e tecnologie net zero. A che punto è l’Europa?

La Commissione Europea ha da poco presentato il Green Deal Industrial Plan, un nuovo programma che ha come scopo quello di migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e accelerare la transizione verso l’obiettivo della neutralità climatica.

Il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen - foto ImagoEconomica

Attraverso il Green Deal Industrial Plan si vuole infatti favorire un aumento della capacità produttiva delle aziende europee che operano nell’ambito di quelle tecnologie e prodotti necessari per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Come le batterie e i sistemi di accumulo, fondamentali per la stabilità della rete a fronte di un aumento della generazione di energia da fonti rinnovabili, per loro natura intermittenti e non programmabili, e che non vedono al momento l’Europa tra i maggiori produttori.


Tuttavia, condizioni politiche favorevoli, il progresso tecnologico e un mercato sempre più promettente possono rendere anche il Vecchio Continente un luogo più attraente dove produrre batterie, per l’accumulo e per i veicoli elettrici.


“Abbiamo un’opportunità unica - ha dichiarato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea - l’ambizione e la determinazione per guidare la rivoluzione net zero e garantire la leadership industriale dell’UE in un settore in rapida crescita come quello delle tecnologie pulite”.

Prospettive che sembrano trovare conferma nelle ultime analisi di Benchmark Mineral Intelligence, agenzia leader nelle indagini di mercato del settore, che prevedono la produzione europea di batterie agli ioni di litio al 2030 compresa tra il 16 e il 25 per cento della produzione globale, contro l’esiguo 6 per cento attuale.


Produzione mondiale che, sempre secondo Benchmark Mineral, nel 2023 supererà per la prima volta 1 TWh, con un aumento del 500 per cento rispetto al 2018 a fronte di una domanda di batterie per i veicoli elettrici che dovrebbe raggiungere nello stesso anno i 740 GWh, rispetto ai 100 GWh di cinque anni prima.


Sviluppo delle tecnologie a supporto della transizione energetica che porta con sé un altro aspetto problematico: l’approvvigionamento delle cosiddette terre rare, un gruppo di 17 elementi della tavola periodica (scandio, ittrio e i lantanoidi) che trovano un’ampia applicazione nei settori della tecnologia avanzata e delle energie rinnovabili, e che condizionerà nei prossimi anni gli equilibri internazionali.


Al momento, l’Europa importa il 98 per cento di questi preziosi minerali dalla Cina, che ne possiede il 40 per cento delle riserve mondiali. Prospettiva che potrebbe cambiare se verrà confermata la recente scoperta nel nord della Svezia, nella regione di Kiruna, di quello che è stato definito uno dei più grandi giacimenti al mondo di terre rare e che conterrebbe più di un milione di tonnellate di metalli.


Tecnologie net-zero e storage che saranno al centro di ees-Europe, la più importante manifestazione europea per batterie e sistemi di accumulo che si svolgerà dal 14 al 16 giugno 2023 a Monaco di Baviera all’interno di The Smarter E Europe. Seguendo il motto Innovating energy storage, ees Europe riunirà produttori, distributori, sviluppatori di progetti, integratori di sistemi, fornitori di tecnologie innovative per batterie e soluzioni sostenibili per lo stoccaggio di energie rinnovabili come l’idrogeno verde e le applicazioni Power-to-Gas.


Edizione 2023 che registra un ampliamento dell’area superiore al 100 per cento, con più di 42.000 metri quadrati di superficie distribuita in quattro padiglioni dedicati; segno di una crescita della filiera di settore anche in Europa.



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