Dopo una gestazione di alcuni mesi, il Governo di Atene ha presentato la versione definitiva del proprio Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNEC), che contiene gli obiettivi per le rinnovabili al 2030 dovrà ora essere presentato alla Commissione Europea.
Anche a seguito di consultazioni con le associazioni di categoria e gli operatori di mercato, la versione finale del PNEC greco è stata rivista al ribasso rispetto alla bozza circolata in precedenza. La quota di energia primaria da fonti rinnovabili nel mix prevista per l’anno 2030 è stata ridotta dal 45,3 al 43 per cento, mentre la quota nella produzione di energia elettrica è stata determinata al 75,7 per cento, rispetto all’iniziale 76,8 per cento. Per quanto riguarda l’uso industriale, la quota di energia rinnovabile è scesa dal 41,2 al 34 per cento.
Nei trasporti, l’obiettivo del governo di Atene passa dal 13,9 per cento previsto nella bozza, al 13,4 per cento. Nel segmento riscaldamento e raffreddamento, la quota green passa dal 61,1 al 52,6 per cento.
Lato capacità, rimane confermata la quota di produzione eolica e solare, mentre l’obiettivo delle piccole centrali idroelettriche è rimodulato a 350 MW, contro i previsti 365 MW. Le biomasse passano da 81 a 77 MW. Cresce la capacità prevista per le centrali idroelettriche con pompaggio, che entro il 2030 dovranno raggiungere 1,928 GW, rispetto al precedente obiettivo di 1,745 GW. In aumento di 0,2 TWh anche la produzione prevista di idrogeno, che sale a 1,2 TWh, e l’obiettivo relativo alla capacità degli elettrolizzatori: passa da 187 a 231 MW.
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