Nonostante sia tra i maggiori produttori di petrolio al mondo e il secondo all’interno dell’Opec, anche l’Iraq sta programmando interventi per un più deciso sviluppo delle energie rinnovabili.
Una strada fondamentale per il Paese arabo, che dipende in larga parte dal gas importato dall’Iran per soddisfare il proprio fabbisogno elettrico. Domanda di elettricità che si stima possa ulteriormente aumentare del 5 per cento entro il 2025.
Il governo di Baghdad si è quindi posto l’obiettivo di generare da 10 a 12 GW da eolico e solare entro il 2030, pari al 20-25 per cento della domanda di elettricità del Paese. Primi passi verso il raggiungimento di questi obiettivi, gli accordi annunciati da Kamal Hussein, a capo della Commissione per le fonti rinnovabili dell’Iraq, per la realizzazione di due nuovi impianti solari: uno con la società araba Masdar e uno con Total Energy, con una capacità rispettivamente di 2 GW e 1 GW.
L’Iraq ha uno dei livelli di irraggiamento solare tra i più alti della regione, stimato in oltre 1.899 KWh/m2 nelle sue province meridionali e centrali, secondo una valutazione dell’Iraq Energy Institute.
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