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La Namibia si prepara ad estrarre petrolio

Nonostante i proclami e i desiderata, è ancora lontana da venire la possibilità di abbandonare le fonti fossili. Per questo, continuano nel mondo le esplorazioni per nuovi giacimenti petroliferi.

In Namibia, il ministero delle Miniere e dell’Energia ha concesso l’autorizzazione alla società Reconnaissance Energy Africa (ReconAfrica), compagnia petrolifera con sede in Canada, per esplorare la potenziale presenza di petrolio e gas nel bacino di Kavango, in un’area di circa 25.300 km2 nel deserto del Kalahari, nel nord-est della Namibia.

I risultati del primo dei tre pozzi di esplorazione hanno confermato l’esistenza di un giacimento da cui, secondo le prime stime di ReconAfrica, si potrebbero ricavare complessivamente fino a 31 miliardi di barili di petrolio greggio. Una scoperta che in prospettiva potrebbe avere importanti implicazioni a livello economico e sociale, stimolando la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove infrastrutture e migliorando la condizione della popolazione.

“I risultati del primo pozzo - ha dichiarato Thomas Alweendo, ministro delle Miniere e dell’Energia della Namibia - confermano un grande potenziale per una risorsa energetica molto preziosa per il nostro Paese”. Timori per gli effetti ambientali della perforazione sono stati sollevati dagli oltre 200.000 abitanti della zona, una regione con scarsità di acqua, preoccupati per le possibili minacce al delta del fiume Okavango.


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