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INQUINAMENTO

La fotografia del teleriscaldamento in Italia nell’Annuario AIRU 2023

L’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano - AIRU ha pubblicato la nuova edizione dell’Annuario Il Riscaldamento Urbano sulla situazione del teleriscaldamento in Italia. Completo di schede tecniche di dettaglio relative a oltre 150 reti presenti sul territorio, è l’unico volume che offre una completa, dettagliata e aggiornata overview del settore.

I numeri parlano di 231 centri urbani raggiunti dal servizio, 279 reti - che diventano 429, se includiamo nel novero anche quelle di piccole dimensioni - per oltre 5.000 chilometri di tracciato, 393 milioni di metri cubi riscaldati e 11.515 GWh termici consegnati all’utenza.  Cifre che hanno consentito al nostro Paese di evitare l’emissione di circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 e risparmiare 0,5 Mtep in termini di energia primaria.


Risultati, tuttavia, ben al di sotto del potenziale del teleriscaldamento in Italia che secondo l’analisi del Politecnico di Milano ed Elemens potrebbe raggiungere i 59 TWh di energia termica erogata, alle condizioni di mercato dell’energia previste per il 2030.


“Gli studi promossi - scrive Ilaria Bottio, segretario generale dell’AIRU - certificano che il teleriscaldamento italiano è pronto a intervenire in un contesto su cui opera già da molto tempo. Basta che sia permesso al settore di esprimere il proprio potenziale”.

L’edizione 2023 dell’Annuario conta circa 53 chilometri di nuove reti e un incremento di quasi 68 chilometri di quelle esistenti, per una crescita totale di 122 chilometri rispetto al 2022. Reti che continuano a migliore la propria efficienza e a contribuire alla transizione ecologica con un uso sempre maggiore di bioenergie, del recupero di calore di scarto industriale, del solare termico e della geotermia.




 

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