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COVID-19

L’emergenza Covid in Vietnam frena gli investimenti nell’eolico

Anche durante la pandemia le rinnovabili hanno continuato ad attrarre investimenti, al contrario di altri settori che hanno registrato forti cali della domanda e dei prezzi. Purtroppo, come conseguenza all’emergenza Covid-19, il Vietnam ha deciso una riduzione delle tariffe incentivanti per l’energia eolica, che potrebbe danneggiarne seriamente la crescita nel Paese.



La nuova proposta del Governo vietnamita concernente modifiche della Feed-in-Tariff (FIT) prevede infatti la riduzione delle tariffe per l’energia eolica onshore e nearshore rispettivamente del 17,4 per cento e del 13,6 per cento. Una politica che, a giudizio del Global Wind Energy Council (GWEC), minaccia di scoraggiare gli investimenti e rallentare la crescita a lungo termine dell’energia eolica in Vietnam, rendendo al contempo più difficile per il Paese soddisfare la crescente domanda di energia.


7,02 centesimi di dollaro/kWh per l’eolico onshore e 8,47 centesimi di dollaro /kWh per l’eolico nearshore sono le nuove tariffe FIT proposte, che si applicherebbero ai progetti commissionati da novembre 2021 a dicembre 2023. Sempre secondo il GWEC, questo potrebbe ridurre dell’80 per cento la realizzazione dei nuovi impianti eolici previsti al 2023, con una capacità installata totale di energia eolica di soli 4 GW entro il 2025, molto al di sotto del potenziale del Vietnam e degli obiettivi del governo.


“È vitale – ha dichiarato Ben Backwell, CEO di GWEC - che il governo del Vietnam eviti di creare un simile ciclo di boom and bust in modo che il Paese possa beneficiare dei prezzi competitivi e dei vantaggi socioeconomici che l’energia eolica può offrire”. Il Global Wind Energy Council, che rappresenta oltre 1.500 aziende, organizzazioni e istituzioni in più di 80 Paesi, chiede quindi al Vietnam un’estensione minima di 6 mesi all’attuale FIT, seguita da riduzioni più lievi al FIT da maggio 2022 in poi.

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