Non solo l’Europa, anche il continente africano vuole contribuire alla sostenibilità ambientale con politiche atte alla transizione energetica. Proprio in quest’ottica sono da leggere le nuove determinazioni che il Dipartimento per le risorse minerarie e l’energia del Sudafrica (DMRE) ha inserito nell’Energy Regulation Act.
Entro il 2030 il dipartimento prevede la disattivazione di circa 12 GW di energia da carbone e un maggiore utilizzo di energia rinnovabile, che arriverà a rappresentare il 33 per cento della capacità totale installata.
In particolare, sarà l’eolico a giocare un ruolo importante nel futuro dell’energia sudafricana. “L’energia eolica - ha infatti dichiarato Ntombifuthi Ntuli, CEO della South Africa Wind Energy Association (SAWEA) - avrà un ruolo significativo nella transizione energetica, contribuendo entro il 2030 per il 18 per cento al mix energetico del Sudafrica”. Infatti, tale fonte passerà dalla capacità annuale di 1.600 MW a 14,4 GW entro il 2030. Nonostante il Sudafrica voglia sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche per contribuire al superamento della crisi energetica che sta attraversando il Paese, il carbone in prospettiva futura contribuirà comunque alla maggior parte del mix energetico del Sudafrica, con il 43 per cento della capacità totale. Altre fonti saranno il gas (8 per cento), l’idroelettrico (6 per cento) e il nucleare (2 per cento), che fa ancora parte dei piani a lungo termine del nuovo governo sudafricano.
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