Data center, nuovi consumatori nel mercato energetico. I-Com lancia Energ-IA
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Aggiornamento: 6 giorni fa
In Europa si contano quasi 3.000 data center, con un consumo di elettricità che si stima raggiungerà i 150 TWh entro il 2026. Energ-IA, la nuova ricerca dell’Istituto per la Competitività (I-Com), indagherà l’evoluzione dei fabbisogni energetici, le infrastrutture e gli interventi di policy necessari per la sostenibilità economica e ambientale del settore.

L’impiego diffuso dell’intelligenza artificiale ha prodotto non solo una proliferazione di dati ma anche di spazi adeguati dove conservarli. I data center, nati a servizio di questa esigenza di archiviazione, oggi sono chiamati a un cambio di paradigma: da una gestione totalmente centralizzata a un’informatica distribuita, proprio come sta accadendo al sistema energetico con il diffondersi delle fonti rinnovabili.
Oltre a essere grandi consumatori di suolo, i data center presentano altrettanto grandi consumi di energia. Anche nel nostro Paese - l’Italia ospita circa 170 data center - le richieste di allaccio alla rete di alta tensione sono sempre più frequenti e di taglia sempre più grande. Tra il 2023 e il 2025, 23 organizzazioni hanno annunciato la costruzione di 83 nuove strutture, con investimenti potenziali pari a 5 miliardi di euro.
Parte da queste premesse Energ-IA, il nuovo progetto di ricerca lanciato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), think tank guidato dall’economista Stefano da Empoli, in partnership con AWS, Edison, GSE, ING e Terna. Energ-IA inquadrerà lo scenario di crescita dei consumi e dei costi energetici dei data center, definendo il fabbisogno delle infrastrutture (reti, capacità di accumulo e di generazione) necessarie a soddisfare tali consumi.
I risultati dello studio saranno presentati in un convegno pubblico e saranno utili per promuovere il confronto tra operatori e istituzioni, e per indirizzare e supportare proposte di policy informate ed evidence-based.
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