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  • INDUSTRIA

Da Genova a Venezia salpa la “Monte Bianco” tutta italiana

Con una potenza di 760 MW, una temperatura di ingresso di 1.500 gradi e oltre 520 tonnellate di peso, la nuova turbina GT36 di Ansaldo Energia è la più potente e performante mai costruita in Italia.


Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia non abbiano consentito la realizzazione di un evento classico, i pochi presenti nello stabilimento di Genova e i molti partecipanti digital non hanno potuto nascondere la grande emozione per la presentazione della nuova turbina a gas di Ansaldo Energia.

Prodotta per l’impianto a ciclo combinato di Marghera di Edison, la nuova turbina a gas di classe H di Ansaldo Energia è la più potente e performante mai realizzata in Italia. Costruita interamente nello stabilimento di Genova, la “Monte Bianco” - così è stata ribattezzata per la sua potenza - consentirà un rendimento energetico pari al 63 per cento, un abbattimento delle emissioni di CO2 del 40 per cento rispetto alla media del parco termoelettrico italiano e di oltre il 70 per cento per quanto riguarda l’ossido di azoto (NOX). Grazie a queste performance, quello di Edison diventerà così l’impianto termoelettrico più efficiente d’Europa.

“Siamo un’azienda abituata a parlare con i fatti e con i numeri”, ha esordito Giuseppe Marino, amministratore delegato di Ansaldo Energia. “Ne do alcuni: questa turbina ha una potenza di 760 MW, può fornire energia a oltre 250.000 abitazioni, la temperatura di ingresso è di oltre 1.500 gradi, è lunga 13,4 metri e pesa oltre 520 tonnellate”.


“Ci sono voluti 3 milioni e 700 mila ore di ingegneria - ha aggiunto l’ingegner Marino - per realizzare un progetto che ha coinvolto 250 fornitori su tutto il territorio nazionale, ha previsto accordi con oltre 40 università e centri di ricerca e ha comportato un investimento di oltre 600 milioni di euro.”

Una ulteriore dimostrazione che per fare investimenti di tale portata serve la capacità di fare sistema per vincere una competizione sempre più aggressiva. Sono pochi i Paesi al mondo capaci di realizzare un prodotto come questo - Stati Uniti, Germania, Giappone - e tra questi pochi c’è, con orgoglio, anche l’Italia.

Queste tecnologie hanno soprattutto bisogno di un cliente - come Edison - con una visione strategica molto avanzata e che creda nel prodotto.


“Sono emozionato anche io - ha dichiarato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison - perché questo progetto è frutto di una lunga collaborazione tra due aziende centenarie che hanno sempre avuto la capacità di guardare avanti. Al centro di questo nostro progetto c’è la sostenibilità della produzione e della fornitura elettrica, in pieno accordo con gli obiettivi del Green Deal europeo e del PNIEC”.


La GT36 deve ora affrontare una particolare crociera. Con le sue 525 tonnellate - come 500 utilitarie messe insieme - sarà imbarcata su una nave cargo e, circumnavigato lo Stivale per giungere a destinazione, potrà essere installata nella centrale di Marghera.


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