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EOLICO

Idrogeno verde, in Irlanda è low cost

Sembra ormai non esserci alcun dubbio che l’idrogeno rappresenterà una delle soluzioni per un futuro energetico ambientalmente sostenibile. Tanto che la maggior parte dei Paesi ha già preparato strategie e politiche ad hoc per la costruzione e lo sviluppo della filiera. Tuttavia, perché i progetti siano sostenibili anche economicamente, rimane da affrontare il problema del costo di produzione.

Uno studio di Aurora Energy Research, società leader nella fornitura di analisi energetiche in Europa, ritiene che nel 2030 l’idrogeno verde prodotto in Irlanda potrà essere il più economico del Vecchio Continente.


Secondo un report, infatti, in condizioni ottimali potrebbe raggiungere un costo di produzione pari a 3,50 euro al kg, inferiore dell’8 per cento rispetto a quello spagnolo e addirittura del 35 per cento rispetto all’idrogeno tedesco. La modellazione di Aurora Research si riferisce a un elettrolizzatore da 100 MW situato a Connacht, nella parte occidentale del Paese, connesso con 150 MW di generazione eolica onshore e a 20 MW di solare fotovoltaico; il tutto in condizioni ottimali di velocità del vento.


Il rapporto, tuttavia, sottolinea come - nonostante le condizioni climatiche favorevoli, che rappresentano un vantaggio competitivo chiave - il mercato potrebbe non svilupparsi senza un sostegno finanziario significativo, necessario per allineare i costi dell’idrogeno a quelli del gas naturale. Si prevede che il settore industriale rappresenterà la quota più alta del consumo irlandese, seguito dai trasporti, con una domanda di idrogeno che passerà dagli 11 kt del 2023 ai 33 kt del 2030.


Con il piano del Governo di Belfast che entro il 2030 punta ad installare 2 GW di capacità eolica offshore collegata agli elettrolizzatori, la produzione di idrogeno verde potrebbe arrivare a 138 kt l’anno, consentendo quindi anche lo sviluppo della filiera di esportazione. Sempre secondo l’analisi di Aurora Research, il costo dell’H2 verde spedito da Cork in Germania, ad esempio, nel 2030 potrebbe essere inferiore del 13 per cento rispetto ai costi tedeschi di produzione interna.


Nonostante questi aspetti, attualmente l’Irlanda non rappresenta uno dei Paesi più attrattivi per gli investitori: la mancanza di una Strategia nazionale e di un sostegno politico per offerta, domanda e infrastrutture la pone al 14° posto tra i 15 Stati UE considerati nel report.

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