Le città ospitano più della metà della popolazione mondiale e sono i luoghi dove
maggiore è il consumo energetico. Con un corollario: i centri abitati sono
responsabili di circa il 60 per cento delle emissioni di gas serra.
Proprio per questo, lo sviluppo urbano sostenibile è stato messo al centro delle agende di
tutti gli Stati, con il punto 11 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni
Unite che testualmente mira a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri,
resilienti e sostenibili entro il 2030. Un processo che, per compiersi, necessita però di
ingenti investimenti, non sempre conciliabili con le possibilità economiche di molti Paesi;
difficoltà oggi aumentate a causa della crisi economica mondiale dovuta alla pandemia.
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), istituita nel 1991 per favorire la
transizione dei Paesi dell’Europa centro-orientale e dell’ex-Urss verso un’economia di
mercato, per allinearsi con gli obiettivi delle Nazioni Unite e a quelli definiti dall’accordo di
Parigi ha stabilito di dedicare la maggior parte dei nuovi investimenti a sostegno di progetti
per un’economia verde.
In particolare, il programma BERS Green Cities, istituito nel 2016, identifica e favorisce
quelle amministrazioni che investono in infrastrutture sostenibili e in politiche ambientali,
concentrandosi su strumenti operativi che le autorità cittadine possono mettere in campo
entro un orizzonte temporale di cinque anni.
Già attivo in 45 città - dovrebbero diventare 100 entro il 2024 - il programma supporta ora,
con un investimento di 10 miliardi di dollari, l’ammodernamento e l’estensione del sistema
di teleriscaldamento a Dushanbe, la capitale della Repubblica del Tagikistan. La rete di
Dushanbe, composta da 125 km di condutture, è infatti obsoleta e ha perdite di calore
comprese tra il 40 e il 50 per cento, causate da una carente manutenzione. All’interno del
più articolato Green City Action Plan (GCAP), l’efficientamento della rete di teleriscaldamento consentirà di ridurre di circa 39.000 tonnellate/anno le emissioni di CO2, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria in una città di oltre 800.000 abitanti.
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo fino ad oggi ha destinato 731 milioni di
euro al Tagikistan attraverso 139 progetti, mentre sono più di 6.000 quelli realizzati da
quando è stata istituita trent’anni fa, con quasi 150 miliardi di euro investiti.
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