In occasione dell’Energy Summit 2023, svoltosi a Neum alla presenza dei principali attori nazionali del settore e rappresentanti della UE, il governo della Bosnia Erzegovina ha presentato la bozza del Piano nazionale per l’energia e il clima.
Un Piano che prevede investimenti tra i 7 e gli 8 miliardi di euro e che contempla due obiettivi fondamentali al 2030: stop a nuove centrali a carbone e 2 GW di nuova capacità rinnovabile, di cui 1,5 GW di energia solare. Inoltre, saranno dismesse le centrali a carbone esistenti, per una capacità di 410 MW, o saranno convertite a biomasse. Il PNEC prevede una riduzione delle emissioni di gas serra del 41 per cento rispetto al livello del 1990, una quota di energia rinnovabile del 43,62 per cento nel mix nazionale, un consumo di energia primaria di 6,84 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) e un consumo di energia finale di 4,34 Mtep.
Tra le misure previste dal Governo di Sarajevo vi è anche l’istituzione di un mercato organizzato dell’elettricità e del gas naturale e l’introduzione, prevista per il 2025, del sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione Europea (EU ETS). Il documento nella sua versione finale dovrebbe essere presentato a giugno al Segretariato generale della Comunità dell’energia, istituita nel 2006 per creare un mercato interno europeo dell’energia elettrica e del gas che raggruppa i 27 Stati membri e i 6 Stati e territori europei dei Balcani.
Per aiutare la transizione energetica del Paese e sostenere le famiglie più vulnerabili, la UE sta fornendo importanti risorse finanziarie attraverso strumenti come l’Agenda verde per i Balcani occidentali e il progetto EU4Energy.
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