Inaugurati due parchi fotovoltaici a Mata Palma, nella Repubblica Dominicana. Con una potenza massima di 50 MW nominali ciascuno e composti da 149.000 pannelli fotovoltaici, i nuovi impianti contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Paese caraibico al 2030.
Durante la cerimonia di inaugurazione degli impianti solari a Mata Palma, nel municipio di Guerra della Repubblica Dominicana, il ministro dell’Energia e delle Miniere, Antonio Almonte, ha dichiarato di essere convinto - visto il ritmo attuale - di raggiungere nel 2030 “molto più del 30 per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili - che rappresenta il target concordato - dal momento che in un breve lasso di tempo il Paese ha già superato il 20 per cento”.
Durante i primi due anni di amministrazione del presidente Luis Abinader, infatti, con il supporto della Commissione Nazionale per l’Energia (CNE) - istituzione collegata al Ministero dell’Energia e delle Miniere - sono entrati in funzione quattro impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile e altri 12 sono in costruzione, a seguito dell’applicazione della legge n. 57- 07 sugli Incentivi per lo Sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili e il rispetto degli impegni internazionali.
In particolare, nel periodo 2020-2022 sono stati collegati in rete il Santanasol Photovoltaic Park, situato nel comune di Nizao, nella provincia di Peravia, che contribuisce con 50 MW al sistema elettrico nazionale, e il Parco Fotovoltaico El Soco, che con un investimento di 90 milioni di dollari conta 146.000 pannelli solari e immette 50 MW nel Sistema Elettrico Nazionale Interconnesso (SENI). Gli altri due impianti sono Girasol Solar Park, che con i suoi 120 MW di picco è il più grande del Paese e delle Antille e ha incrementato la capacità fotovoltaica nazionale del 50 per cento, così come il Parco Fotovoltaico Bayasol: 50 MW di generazione solare, che equivale alla fornitura di energia pulita per circa 26.000 abitazioni.
Entro il 2025 il Governo ha preso l’impegno di integrare il 25 per cento di rinnovabili nel sistema elettrico nazionale. Un secondo obiettivo è garantire che almeno il 30 per cento della generazione elettrica provenga da fonti a emissioni zero di gas serra, coerentemente con gli accordi raggiunti nelle convenzioni contro i cambiamenti climatici.
“L’impulso dato dal presidente Abinader ai progetti di energia da fonte rinnovabile - ha dichiarato Almonte - ha a che fare con una visione strategica per la trasformazione del settore elettrico dominicano. Non è una moda: è una questione di pianificazione ponderata per fornire elettricità in modo più efficiente, amico dell'ambiente e a costi inferiori”.
Tutto questo per fornire per la prima volta al Paese energia sufficiente a coprire i picchi di domanda, garantire lo slancio dell’economia e mantenere una riserva fredda che consenta di non avere più blackout dovuti ai deficit di generazione, lavorando alla generazione da rinnovabili, all’ampliamento della rete di trasmissione e, soprattutto, affrontando la grande sfida di rafforzare, sviluppare e rendere più efficiente il settore della distribuzione.
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