Il nucleare è tornato, il nucleare non se n’è mai andato, il nucleare è per sempre. Il nucleare torna al centro della discussione europea e italiana. Collegato agli obiettivi della transizione ecologica e della decarbonizzazione al 2050, torna per ragioni molto logiche di cui è oggettivamente opportuno tenere conto.
Per il carattere molto ravvicinato degli obiettivi che l’Europa si è data - meno di 30 anni per realizzare la totale decarbonizzazione - esiste oggi una forbice, un gap da colmare, tra i target europei e le tecnologie disponibili per traguardarli. In aggiunta, la transizione influenzerà produzione e consumo di energia ben oltre il 2050 e condizionerà radicalmente la seconda parte del secolo. Per questo è importante avere una visione prospettica costruita sulla centralità tecnologica e il nucleare è componente decisivo delle tecnologie del futuro.
C’è infatti un nuovo nucleare, caratterizzato da un dimensionamento meno invasivo rispetto agli impianti che conosciamo. E poi c’è il nucleare di IV generazione, di cui si va affermando centralità per alcuni caratteri che si incontrano con le esigenze che la transizione fa emergere: l’enorme estensione dei consumi elettrici, la necessità di nuovi carburanti e nuovi vettori, gli usi termici in sostituzione di quelli attualmente realizzati con combustibili fossili.
Anche perché la transizione energetica riguarda tutti. Senza il contributo di quei Paesi che hanno un portafoglio energetico molto impoverito e che hanno bisogno di tecnologie per ricavare energia utile dalle risorse di cui dispongono, gli obiettivi di neutralità climatica saranno seriamente messi in discussione.
A questo proposito, quanto mai opportuna la scelta fatta da The Adam Smith Society di dedicare al tema l’Energy Forum 2023. Da sempre attenta allo sviluppo del pensiero critico e liberale con un occhio al progresso e alle attività in divenire, l’associazione propone per giovedì 16 marzo - presso la Sala Azionisti Edison di Foro Bonaparte 31, a Milano - un ampio dibattito e una testimonianza tecnica sullo stato dell’arte del nucleare, esaminando criticamente rischi, costi e opportunità. Nucleare: perché no? - questo il titolo della giornata.
L’obiettivo di azzerare le emissioni è raggiungibile senza il ricorso all’atomo? Poiché le sole rinnovabili non bastano, è necessario un mix tra FER e nucleare, unite insieme al gas in un gioco di squadra nel percorso al 2050: ma come cambierebbe la regolazione del mercato elettrico? E se riconsideriamo il nucleare, quale contributo può dare l’industria italiana?
A queste e ad altre domande proporranno una risposta Alessandro De Nicola - Presidente The Adam Smith Society, Nicola Monti - Amministratore Delegato Edison, Roberto Borghini - Relazioni Accademiche The Adam Smith Society, Paolo Esposito - Segretario The Adam Smith Society, Chicco Testa - Presidente Assoambiente, Carlo Stagnaro - Direttore ricerche e studi Istituto Bruno Leoni, Giuseppe Zollino, docente di Tecnica ed economia dell’energia all’Università di Padova, Antonio Gozzi - Presidente Federacciai, Lorenzo Mottura - EVP Strategy, Corporate Development & Innovation Edison, Federico Merola - CEO Arpinge, Roberto Adinolfi - Dirigente Ansaldo Nucleare, Francesca Ferrazza - Head of Magnetic Fusion Initiatives ENI, Sergio Orlandi - Direttore del Dipartimento Ingegneria & Costruzioni ITER, Marco Enrico Ricotti - docente CeSNEF Nuclear Engineering Division al Politecnico di Milano, Stefano Besseghini - Presidente ARERA, Gilberto Pichetto Fratin - Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
NUCLEARE: PERCHÉ NO?
giovedì 16 marzo 2023
ore 10:00 - 16:00
Edison, Sala Azionisti
Foro Bonaparte, 31 – Milano
Comments