Prima o poi sarebbe successo, era solo una questione di tempo. L’Autorità australiana per la concorrenza e i consumatori (ACCC), grossomodo l’equivalente del nostro garante della concorrenza, ha messo in guardia le case automobilistiche dall’usare l’espressione «emissioni zero» per le auto elettriche.
Proprio i veicoli elettrici, infatti, sono specificatamente citati tra gli esempi degli otto principi da rispettare per dichiarazioni ambientali e di sostenibilità affidabili, contenuti nella guida a lungo attesa redatta dall’Australian Competition and Consumer Commission sull’applicazione della legge australiana sui consumatori.
Viene messo nero su bianco che l’espressione «emissioni zero» non tiene conto delle emissioni generate, ad esempio, durante il processo di produzione o durante la ricarica del veicolo. Sebbene, dunque, sia vero che una vettura elettrica produce zero emissioni (da combustione) durante la guida, questa affermazione rischia di creare l’impressione che il veicolo produca zero emissioni per tutto il suo ciclo di vita e di ingannare i consumatori.
Meglio sarebbe qualificare l’affermazione con «emissioni zero allo scarico durante la guida», anche perché ci sarebbero anche le polveri sottili rilasciate da freni e pneumatici (su cui si dovrebbe concentrare il prossimo e dibattutissimo standard Euro 7).
Sebbene gli esempi rappresentino la posizione dell’ACCC e non riflettano necessariamente la posizione che adotterebbe una Corte in caso di giudizio, sono molto istruttivi dell’approccio che l’Autorità adotterebbe in risposta a una segnalazione e nell’ambito di un’indagine su eventuali reclami. Insomma, almeno in Australia conviene adeguarsi.
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