Giunto al termine dell’iter parlamentare, il Governo della Romania ha approvato il nuovo Piano nazionale integrato per l’energia e il cambiamento climatico (PNIESC) per il periodo 2021-2030.
Il Piano, che prevede significativi investimenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili, mette al centro cinque aspetti principali, in linea con le priorità dell’Unione Europea: sicurezza energetica, decarbonizzazione, efficienza, mercato interno dell’energia, R&I e competitività.
In particolare, nel periodo 2021-2030 la Romania punta a installare nuova capacità rinnovabile pari a 6,9 GW, raggiungendo i 5,1 GW di solare e i 5,3 GW di eolico.
“Visto anche l’attuale delicato contesto in merito all’aumento della bolletta energetica - ha dichiarato Virgil Popescu, ministro dell’Energia romeno - ci siamo impegnati a sviluppare una serie di politiche e misure volte sia alla riduzione dei consumi energetici, sia a favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili nei settori rilevanti, quali riscaldamento e raffrescamento, elettricità e trasporti”.
Grazie alla realizzazione di nuovo eolico e solare, nel 2030 la capacità complessiva installata aumenterà di circa il 35 per cento, passando da 18.996 MW a 25.053 MW. Il PNIESC, che ora dovrà essere inviato alla Commissione europea per ricevere il suo placet, prevede inoltre - sempre in proiezione 2030 - un lieve incremento della capacità idroelettrica, che passerà dagli attuali 6.505 MW a 7.593 MW. Diminuiranno invece gas e carbone; per il primo è previsto un leggero decremento, da 3.344 MW a 2.958 MW, mentre il secondo dovrebbe quasi dimezzare il proprio share da 3.240 MW a 1.980 MW. Grazie allo sviluppo di tecnologie per reattori di IV generazione, infine, l’apporto del nucleare passerà invece da 1.300 MW a 1.975 MW.
La Romania sta già trattando con la Banca europea per gli investimenti (BEI) un finanziamento di 492 milioni di euro per la costruzione di 8 parchi fotovoltaici e per la realizzazione di una nuova linea aerea a 400 kV.
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