Per una buona birra serve un ottimo malto d’orzo, oltre al luppolo, ma se vuole essere buona anche per l’ambiente deve essere prodotta in modo sostenibile.
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La Namibia Breweries Limited (NBL), una delle principali aziende produttrici di bevande e birre in Namibia e in Africa meridionale parte del Gruppo O&L Ohlthaver & List, ha messo in funzione una caldaia a biomasse che sostituirà l’80 per cento del fabbisogno termico, soddisfatto fino ad ora con 3.600 tonnellate di olio combustibile che NBL usa ogni anno per i forni.
La caldaia, la più grande installata in Namibia, consentirà inoltre di evitare il 28 per cento delle emissioni totali di NBL, contribuendo all’obiettivo del Gruppo O&L di ridurre la propria impronta di carbonio del 20 per cento entro il 2020. Il progetto, che si basa sull’impegno di NBL per le energie rinnovabili, è costato 53 milioni di dollari e prevede che l’energia termica prodotta venga utilizzata non solo per il processo di produzione della birra ma anche per altri usi aziendali minori.
La caldaia utilizzerà cippato di legno e NBL ha ottenuto l’approvazione dal Ministero dell’Agricoltura, dell’Acqua e delle Foreste della Namibia per la raccolta di cespugli invasivi, liberando così la terra per usi alternativi e migliorando la capacità di resa delle fattorie.
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