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Macedonia del Nord, ambizioni rinnovabili. Ma il presente va a carbone

Diventare il Paese leader nello sviluppo delle energie rinnovabili nei Balcani: questo il programma che si è dato il Governo della Macedonia del Nord con l’attuazione della Strategia per lo Sviluppo Energetico.

Un’aspirazione ambiziosa che punta ad aumentare la produzione di elettricità da FER dal 18 al 45 per cento entro il 2040, prevedendo al contempo progetti di efficientamento che possano determinare una riduzione dei consumi del 27 per cento.

A riguardo Kreshnik Bekteshi, ministro dell’Economia del piccolo Stato balcanico, ha annunciato che sono in fase di realizzazione nuovi impianti solari per 160 MW, di cui 100 MW relativi a un progetto di partenariato pubblico-privato, e un parco eolico da 415 MW.

Il ministro ha voluto inoltre sottolineare che, con la nuova Legge Energia, la Macedonia del Nord ha posto le basi per armonizzare le normative nazionali con quelle europee. Nuova legge che prevede, tra le altre riforme, l’introduzione della piena liberalizzazione del mercato elettrico e un nuovo meccanismo di aste e incentivi per incoraggiare gli investimenti privati nel settore delle energie rinnovabili.

Tuttavia, per far fronte al rialzo dei costi energetici, il Governo ha intanto deciso di aumentare la produzione delle proprie centrali termoelettriche alimentate… a carbone.

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