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  • SOSTENIBILITÀ

Ma tu ce l’hai un profilo (di sostenibilità)? Ecco quello di E.ON

Il 70 per cento delle emissioni di gas serra è legato all’energia. Basta questo dato, unito il continuo aumento dei consumi energetici a livello mondiale, per capire come il settore si trovi a giocare un ruolo da protagonista nel processo verso l’auspicata decarbonizzazione.


Non solo attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, ma promuovendo un consumo intelligente, grazie anche alla digitalizzazione e reti sempre più smart. Anche E.ON Italia, tra i principali operatori energetici nel nostro Paese con oltre 1,1 TWh di energia verde fornita nel 2020, ha disegnato un proprio modello di business più responsabile e sostenibile, e ha scelto di raccontare il proprio impegno ambientale nella prima edizione del suo Profilo di Sostenibilità. Si parte dai principali traguardi - economici, ambientali e sociali - raggiunti lo scorso anno; un anno che, nonostante la crisi sanitaria ed economica, ha visto E.ON crescere e sviluppare quei progetti di sostenibilità ed efficienza energetica che da sempre identificano il Gruppo.

“La sostenibilità è al centro del nostro modello di business – ha dichiarato Marcello Donini, Corporate Social Responsibility Manager di E.ON Italia - e crediamo che solo con un impegno concreto e condiviso riusciremo a costruire insieme un futuro sostenibile per tutti. Il lavoro svolto con la matrice di materialità e lo stesso Profilo di Sostenibilità sono un ulteriore tassello della nostra visione orientata al coinvolgimento degli stakeholder in una comunità di individui consapevoli, dove promuovere la diffusione di comportamenti sostenibili”.

Oltre a mettere il luce i 1.700 impianti fotovoltaici residenziali installati nel 2020 (il doppio rispetto al 2018), il Profilo di Sostenibilità di E.ON sottolinea quei progetti integrati che, grazie a tecnologie all’avanguardia, hanno permesso alle aziende sia un risparmio del 20-40 per cento sui costi energetici, sia di abbattere la prorpia Carbon Footprint. L’integrazione della cogenerazione con il solare addizionale, ad esempio, ha evitato l’emissione di 60.000 tonnellate di CO2, che si stima potranno diventare 100.000 entro il 2022, quando saranno

in funzione gli impianti oggi ancora in costruzione.

E se le città riuniscono oltre il 75 per cento della popolazione europea contribuendo per

circa l’80 per cento alle emissioni di CO 2 , ecco che il Progetto MIND può essere assunto

davvero come esempio di best practice: dare vita a soluzioni energetiche efficienti, innovative e ad alto contenuto tecnologico per ridurre costi e consumi nei centri urbani. Ed è ciò che farà E.ON in qualità di partner energetico di MIND (Milano Innovation District, il distretto dell’innovazione che sorgerà nell’area dell’ex sito di Expo 2015): svilupperà e gestirà una soluzione innovativa per fornire vettori termici di calore e raffrescamento, basata sulla tecnologia ectogrid™ che, grazie al suo sistema di gestione digitale automatizzata ectocloud™, recupererà e riciclerà l’energia di scarto tra le diverse utenze, massimizzando così la collaborazione con il territorio. Tanti progetti messi sul tavolo. Ora spetta a consumatori e prosumer in pectore attivarsi. Infatti, secondo l’Eurobarometro 2019 rilasciato dalla Comunità Europea, oltre il 67 per cento degli europei ritiene che ancora oggi i cittadini non facciano abbastanza per proteggere l’ambiente e il 33 per cento è convinto che la soluzione risieda nel modificare i propri stili di consumo. Insomma, adesso tocca a noi!

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