L’Estado Libre Asociado de Puerto Rico, l’isola caraibica che ufficialmente è uno Stato associato degli USA e che punta a diventare il 51° Stato americano, è decisamente indietro nel proprio programma di decarbonizzazione al 2050 che prevede, come obiettivo intermedio, il 40 per cento di energia rinnovabile al 2025.
L’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti ha infatti rilevato come il contribuito delle rinnovabili a Porto Rico nel 2020 sia stato solo del 2,5 per cento, mentre il resto dell’elettricità nell’isola è stata generata per il 29 per cento da gas naturale, per il 19 per cento da carbone e per la rimanente parte da gasolio.
È quindi indispensabile, continua l’analisi della EIA, che vengano previsti finanziamenti per installare nuova capacità rinnovabile, oltre a quelli necessari per il miglioramento della rete.
Il Puerto Rico Energy Public Policy Act (PREPA), convertito in legge nel maggio 2019, prevede una tabella di marcia oltremodo ambiziosa per qualsiasi Paese: 40 per cento di rinnovabili entro il 2025, 60 per cento entro il 2040, per giungere al 100 per cento nel 2050.
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