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SOSTENIBILITÀ

Italia-Germania, centomila a seimila. Ma a perdere è il (Bel) Paese

Decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito in legge 11 settembre 2020, n. 120. A molti può non dire molto, benché ormai avvezzi a decreti infrasettimanali e persi in un cospicuo numero - intorno a centomila - di leggi nazionali in vigore, tralasciando quelle regionali (a solo titolo di esempio, in Germania sono circa seimila).


Ma se scriviamo Decreto Semplificazioni, ecco che diventa più chiaro a tutti. E in un Paese dove ogni attività, imprenditoriale e non, fatica a prendere vita non per mancanza di iniziativa, dove ogni nuova legge è anticipata da pagine e pagine di riferimenti normativi precedenti, da eccezioni e distinguo, il nome scelto per questo decreto sa tanto di ossimoro. Perché, al di là del buon intendimento, la burocrazia ha ben stretto in mano il timone della nave che invero ormai una scialuppetta o, per rimanere in terraferma, la strada è lastricata di ostacoli ad ogni livello: statale, regionale, locale.

E dove non arrivano i comitati pro-nulla (o contro-tutto, dipende da che parte li si guarda), le associazioni a difesa del proprio orticello (rigorosamente bio), ecco che ci si mette direttamente il legislatore (novello Antonio La Trippa, alias Totò) incentivando il teleriscaldamento nelle sole zone montane. Che è un po’ come regalare a chi soffre di emicrania un buono sconto per l’acquisto di un callifugo…


Insomma, rischiamo di perdere un’occasione, annebbiati da ideologie e mancanza di visione politica. Proprio ora che l’Europa ha ulteriormente alzato la posta in gioco nella lotta ai cambiamenti climatici è chiaro ormai che l’Italia, mantenendo i ritmi attuali, difficilmente riuscirà a raggiungere quelli indicati nel PNIEC. E il gioco a cui stiamo assistendo sul Recovery Fund è solo l’ultimo, ennesimo esempio di come il Paese si stia insabbiando.

Nel frattempo, Greta Thunberg è diventata maggiorenne e l’intero mondo ha alzato i suoi osanna portandole in dono dati che segnano un’inversione di tendenza nei livelli di emissione a livello globale. Certo non è stato merito dell’uomo (o forse sì…). Tant’è. Saremo tutti morti. Il mondo è salvo. Evviva!


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