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Il Portogallo a un passo dal phase out dal carbone

Dopo 35 anni di esercizio, il 14 gennaio è stata chiusa la centrale elettrica a carbone di Sines da 1.296 MW, la più grande del Portogallo. Dopo una prima fase di disattivazione, lo smantellamento dell’impianto di EDP (Energias do Portugal) durerà circa cinque anni.

Prevista in un primo momento nel 2023, questa chiusura anticipa quella dell’altra centrale a carbone ancora in funzione - prevista per novembre 2021 - che farà diventare il Portogallo il quarto paese in Europa, dopo Belgio, Austria e Svezia, ad aver eliminato completamente il carbone nella produzione di energia elettrica.

Contestualmente, in linea con gli impegni di decarbonizzazione e di transizione energetica del Pese, EDP Renováveis grazie a un finanziamento di 47 milioni di euro della Banca europea per gli investimenti (BEI) sta progettando nei distretti di Coimbra e Guarda la costruzione di due parchi eolici onshore con una capacità nominale totale di 125 MW. I due parchi eolici di Tocha II, con una capacità di 33 MW, e Sincelo, con una capacità di 92 MW, si prevede possano creare circa 560 posti di lavoro durante la fase di costruzione e, una volta operativi, contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del Piano energia e clima del Portogallo, che prevede entro il 2030 il 47 per cento di consumi energetici provenienti da fonti rinnovabili.

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