Esistono creature folcloristiche di cui tutti hanno sentito parlare ma delle quali in realtà si sa molto poco. La loro storia rimane avvolta nel mistero, creando una leggenda e innumerevoli teorie su quale sia la verità: lo Yeti dell’Himalaya, Nessie nel lago di Loch Ness, il leprecauno irlandese con pentole piene d’oro.
Paese che vai, mito che trovi.
Le prove (vere o presunte) degli sporadici avvistamenti infittiscono l’arcano più che svelarlo: una foto scattata da lontano, un’impronta nella neve, una traccia nel terreno… E così la notizia si diffonde di bocca in bocca e diventa una nozione di cultura generale.
Non serve però andare in paesi lontani o esotici per avvistare un essere mitologico. Anche il Politecnico di Milano ne ha uno tutto suo, unico nel suo genere: U.T., l’Uomo Termometro.
Si aggira nel campus di Bovisa e di Leonardo ed è piuttosto schivo per natura. Entra discretamente nelle aule durante le lezioni, se ne sta in piedi per qualche minuto con aggeggio simil-termometro a infrarossi (da qui il nome) con cui esegue “controlli di qualche tipo” e riporta i risultati in tablet o su un foglio. Come silenziosamente entra, così silenziosamente esce, lasciando dietro di sé una scia di mistero.
Chi è veramente l’U.T?
Difficile dirsi, anche perché non è mai stato visto aggirarsi nei corridoi o per le scale o in qualunque altro ambiente che non fossero le aule, e non spiega mai il motivo dei controlli: farà parte di una specie in via d’estinzione che deve limitare i contatti con l’uomo?
Quel che è certo è che esistono più esemplari di Uomo Termometro che si spartiscono senza soluzione di continuità i campus e le diverse aule, e i professori sembrano non notare la loro presenza.
Quale sia effettivamente il compito svolto da questo dipendente taciturno, nessuno tra gli studenti lo sa. Fioriscono ipotesi via via più tecniche a seconda che provengano da designer, architetti o ingegneri. Misura la temperatura dell’aria. Misura la qualità dell’aria. Si accerta del corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento. No, misura il funzionamento e il carico dell’impianto termotecnico nelle diverse condizioni dell’aula. E infine, per il complottista che è in ciascuno di noi, misura le radiazioni...
Le calorie bruciate per aggiungere dettagli alla leggenda sono probabilmente maggiori di quelle (eventualmente) misurate dall’Uomo - che più correttamente sarà un signor/dottor/ingegner -Termometro negli anni.
Qualunque sia la realtà, la figura misteriosa nel tempo ha alimentato (verbo usato con accezione energetica) la curiosità degli universitari, tanto da meritarsi una pagina Facebook (ora chiusa) e un divertito birdwatching per segnalare prima degli altri la presenza del personaggio. Per dirla con un anonimo studente: “Sono un ragazzo semplice, vedo l’Uomo Termometro e mi batte forte il cuore”.
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