Il nuovo Ministro delle Risorse minerarie e dell’energia serbo, la professoressa Zorana
Mihajlovich, ha annunciato la preparazione di un nuovo Piano nazionale per l’energia e il
clima al 2050 che includerà l’armonizzazione con tutti gli standard internazionali.
Tre le linee che saranno alla base di questo piano: l’istituzione di una Direzione per
l’efficienza energetica, lo sviluppo di centrali idroelettriche di medie e grandi dimensioni
e la costruzione di centrali a gas per la produzione di elettricità e di calore.
La Serbia - che se non chiuderà le proprie centrali che usano carbone di lignite di qualità
più bassa rischia di incorrere in sanzioni economiche - ha chiesto aiuto al nostro Paese per
uno scambio di know-how in modo da favorire anche nuovi investimenti privati.
“Per il settore energetico serbo – ha dichiarato Zorana Mihajlovich - sarà un anno importante. Vogliamo fare di più per la transizione energetica e ci accingiamo quindi a varare una legge completamente nuova riguardante le fonti rinnovabili”.
“Riteniamo necessaria l’integrazione dei mercati e delle economie regionali – ha affermato
Carlo Lo Cascio, ambasciatore italiano in Serbia - specie l’integrazione del mercato
dell’energia elettrica. La cooperazione bilaterale serbo-italiana è buona: nel 2020 abbiamo
operato scambi per oltre tre miliardi di euro e continueremo a offrire il nostro supporto”.
Il nuovo Piano energetico serbo punterà inoltre all’efficientamento energetico, in modo di
ridurre il consumo di energia che in Serbia è da quattro a cinque volte superiore alla media
UE.
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