Con una popolazione di circa 105 milioni di abitanti, di cui l’83 per cento vive in aree rurali ancora in gran parte non raggiunte dall’elettricità, l’Etiopia sta intraprendendo un percorso per diminuire la dipendenza delle importazioni di combustibili fossili.
In che modo? Sviluppando lo sfruttamento delle varie e diversificate risorse energetiche rinnovabili, naturalmente! Prima fra tutte l’idroelettrico, oltre all’eolico, il solare e la geotermia.
Con il National Electrification Program, promosso nel 2017, il Governo etiope mira ad aumentare la capacità di generazione di 25 GW entro il 2030, tra idroelettrico (22 GW), eolico (2 GW) e geotermia (1 GW), accelerando inoltre l’elettrificazione del Paese.
Secondo le stime del Ministero dell’acqua, dell’irrigazione e dell’elettricità, nel 2017 l’accesso alla rete elettrica nel Paese era al 56 per cento, con uno dei più bassi consumi di elettricità pro capite in Africa.
Tra i progetti in fase di realizzazione e prossimo alla messa in servizio c’è l’Ethiopian Renaissance Dam (GERD), la centrale idroelettrica in costruzione sul fiume Abay (Nilo azzurro) che, con una capacità di 6,5 GW, una volta completata sarà la più grande in Africa e la sesta nel mondo. Secondo l’International Energy Agency (IEA), l’Etiopia ha un potenziale di 45 GW per l’energia idroelettrica, di 10 GW per l’eolico e di 5 GW per il geotermico.
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