“La storia dell’energia europea, che si arricchisce sempre di nuovi capitoli, è una storia di integrazioni successive, di ampia e innovativa portata. E il Capacity Market non è altro che il frutto di due integrazioni che si incrociano”.
Ha esordito così Guido Bortoni, Senior Adviser Regulatory presso la DG Energy della Commissione Europea, portando la propria testimonianza durante il webinar Il Capacity Market: riflessioni sulla transizione energetica in Italia organizzato dall’Osservatorio Energia di REF-E.
Testimonianza che ha tracciato con poche ma efficaci linee il quadro generale della politica energetica europea, che coinvolge e avvolge anche l’ambito del Capacity Market.
“Alla prima integrazione - prosegue Bortoni - quella delle reti elettriche, giunta oggi al traguardo dell’interconnessione con i sistemi baltici, è seguita quella dei e tra i mercati nazionali, addirittura con l’unificazione delle regole del mercato. E poi, l’integrazione di nuove tecnologie - penso alle fonti rinnovabili - e tra le diverse commodities. E potrei proseguire con tanti altri di questi capitoli; mi limito a citare ancora l’integrazione della domanda - anch’essa una novità - e l’integrazione della digitalizzazione, ormai essenziale per l’energia moderna”.
Il Capacity Market è dunque il frutto di due integrazioni che si incrociano: quella dei mercati – mercato dell’energia e mercato della capacità - e quella delle rinnovabili.
“Non ci fosse stata questa grande penetrazione di FER aleatorie, non si porrebbe con forza il problema dell’adeguatezza. E invece il problema di mantenere il sistema adeguato da diversi punti di vista rappresenta certamente il leitmotiv dei prossimi anni”.
“Almeno per quanto riguarda l’Italia – spiega ancora Bortoni - possiamo distinguere un mercato della capacità di prima generazione, che è quello precedente al regolamento europeo Clean Energy Package autorizzato dalla Commissione nel 2018 e che avrà i suoi effetti negli anni 2022 e 2023, e un Capacity Market di seconda generazione, risultato di un processo che verificherà e adeguerà la normativa per gli anni 2024 e 2025”.
La storia del Capacity Market in Italia, che vede impegnati attori istituzionali quali MITE, ARERA e Terna in quanto soggetto a cui è intestata la definizione dell’adeguatezza, ci accomuna e ci dovrà accomunare agli altri Stati membri, perché – conclude Guido Bortoni – “questa adeguatezza dovrà rispondere anche ai nuovi obiettivi di riduzione del 55 per cento delle emissioni al 2030; il che comporterà tutta una serie di nuove introduzioni normative e nuove politiche”.
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