Già modello in America Latina e nei Caraibi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e delle politiche a salvaguardia del clima, Panama punta alla transizione energetica per una ripresa più veloce dalla crisi dovuta alla pandemia.
Il Governo ha infatti deciso di accelerare il Piano Energetico Nazionale (PEN) 2015-2050, basato su idroelettrico, solare, eolico e sull’elettrificazione del trasporto pubblico. Decisione supportata da uno studio preparato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), che ha stimato come l’integrazione dell’agenda di transizione energetica nei piani di ripresa post Covid-19 sia un investimento che porterà vantaggi significativi all’economia, con la generazione di 15.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni.
Strategie specifiche del Governo, come ha anticipato il viceministro dell’Economia e delle Finanze di Panama Enelda Medrano in occasione della presentazione dello studio di UNEP, riguarderanno l’ammodernamento del quadro normativo, l’efficienza energetica, l’innovazione, la mobilità elettrica e i sistemi di generazione distribuita rinnovabile.
Nel 2019, la produzione elettrica di Panama è stata generata per il 43,8 per cento dall’idroelettrico, per il 6,2 per cento dall’eolico e per il 2,5 per cento dal solare. Una quota del 9,2 per cento è invece rappresentata ancora dal carbone.
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