Il Rapporto I-Com 2024 sull’innovazione energetica, giunto alla sedicesima edizione e curato dal direttore Area Sostenibilità Antonio Sileo, prosegue l’attività di lettura del contesto energetico, sempre più stabilmente mutevole. La transizione ambientale sarà rallentata? Chi ne sosterrà i costi? Quanto saranno diffusi i benefici?
Nelle 216 pagine del Rapporto Innov-E 2024, gli autori - ricercatori esperti affiancati ad analisti più giovani - forniscono spunti utili per una riflessione sulla direzione presa dall’innovazione in materia di energia e di ambiente, e sul posizionamento dell’Italia nella ricerca in campo energetico. Un’innovazione non solo tecnologica, ma anche di norme, prassi e abitudini che sovente sono un fattore determinante perché le nuove tecnologie prendano piede.
“Indipendentemente da quanto costerà - commenta Antonio Sileo, direttore Area Sostenibilità I-Com - la transizione sarà guidata dall’innovazione, che aiuterà anche a contenerne i costi”.
Una panoramica sui temi dell’innovazione inevitabilmente parziale ma non troppo sfocata, articolata su tre piani: economico, tecnologico, giuridico. Perché senza la giusta cornice normativa - in Italia come in tutti i Paesi di civil law - è difficile che un’innovazione si affermi.
Alle consuete analisi dei brevetti energetici, elettrici, dell’efficienza, della mobilità sostenibile e dei sistemi d’accumulo, il Rapporto I-Com sull’innovazione energetica 2024 torna sulla convergenza tra sistema gas e sistema elettrico e sul dibattito pubblico, anche come mezzo per superare il NIMBY. E inserisce due novità: economia dello spazio e formazione specifica e competenze green necessarie alla transizione.
“Perché le cose possano cambiare in meglio - conclude Sileo - è necessario il collaborativo impegno di soggetti pubblici e imprese, in un’articolata ricerca di nuove soluzioni sistemiche, ma anche di nuove visioni e traguardi, naturalmente sostenibili”.
Perché se è vero che l’innovazione è la chiave che sblocca produttività, crescita e salari più alti, è altrettanto vero che - poiché le scadenze si avvicinano - il continuo rilancio di obiettivi non porta di per sé a grandi risultati.
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