Caro energia e competitività delle imprese? La risposta a questa domanda complessa sembra essere chiara: le soluzioni ci sono, vanno attuate. Nella sede di Assolombarda - l’associazione delle imprese che operano nella Città Metropolitana di Milano e nelle province di Lodi, Monza e Brianza, Pavia - istituzioni, enti gestori dei servizi energetici, autorità di regolazione e imprese a confronto sul tema della transizione.

Il titolo è già di per sé un manifesto: Le imprese al centro della transizione energetica. Strumenti, sfide, prospettive. L’evento organizzato da Assolombarda - associazione che per dimensioni e rappresentatività è la più importante di tutto il Sistema Confindustria ed esprime gli interessi di 7.066 imprese di ogni dimensione (conta circa 433.762 addetti) in tutti i settori merceologici - è servito per fare il punto sul percorso di decarbonizzazione in atto, oltre che sugli strumenti messi a disposizione delle imprese e sul contesto regolatorio. In un momento cruciale come quello attuale, serve orientare le imprese verso nuovi strumenti che le aiutino a stabilizzare o ridurre il prezzo dell’energia.
Il mondo dell’energia è sempre più complesso e le imprese che compongono il tessuto industriale italiano - per la maggior parte PMI - vanno aiutate nel processo di decarbonizzazione e di efficientamento energetico. Occorre rendere i meccanismi più semplici e le regole più chiare.
“Il contesto dentro cui ci muoviamo - ha esordito il presidente di ARERA, Stefano Besseghini - è profondamente cambiato: nel percorso verso il net zero abbiamo perso il combustibile di transizione, il gas” .
E sebbene modificare i fondamentali nei periodi di emergenza non è mai cosa furba, il rialzo dei prezzi del gas ci sta riportando al fatto che i cambi di assetto si pagano e diventano un segnale stabile.
“Occorre tenere sotto controllo le situazione per consolidare le scelte fatte con la determinazione necessaria per portarle a termine - ha proseguito Besseghini - con una regia che sia il più possibile orientata al lungo periodo”.
Anche la regolazione sta cercando di confrontarsi con il mondo che cambia. Ci sono alcune novità regolatorie che stanno entrando in campo e che cambiano l’impostazione e l’assetto con cui gli possono usare la regolazione. "Non c’è niente di peggio di una regolazione ancorata a un modello preesistente e che non si confronta con la realtà”, ma questi nuovi strumenti vanno conosciuti.
La conoscenza dei meccanismi regolatori da parte delle imprese è un processo che ha una sua inerzia naturale (“Entrare nei meccanismi regolatori è come giocare a Monopoli: ti possono spiegare le regole 10 volte, ma finché non ci giochi non capsici”). Strumenti regolatori che offrono delle opportunità alle aziende e che hanno lo scopo di andare oltre uno mero schema incentivante, ancorché utile. Perché, conclude Besseghini, “fare gli incentivi è certo più facile; ma gli incentivi passano, gli assetti strutturali dovrebbero restare”.
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