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INFRASTRUTTURE

Energia dall’acqua: Edison inaugura a Quassolo un mini-idro (che c’è ma non si vede)

Sulla sponda sinistra della Dora Baltea, nel Comune di Quassolo (in provincia di Torino) Edison ha realizzato una nuova centrale idroelettrica. Con una potenza installata di 2,7 MW, è in grado di produrre 8,3 GWh l’anno (8.300.000 kWh, per usare una taglia più vicina al contatore di casa), corrispondenti al fabbisogno di 3.000 famiglie, evitando al contempo l’emissione in atmosfera di 3.300 tonnellate di CO2 l’anno.

Quella della centrale di Quassolo è una inaugurazione dove è assente la parola troppo. Il clima è ideale: non fa troppo caldo né troppo freddo. Piove ma non troppo, e smette al momento giusto. La centrale è mini, ma non troppo (la definizione non rende infatti giustizia alla complessità ingegneristica del progetto). E soprattutto, l’impianto è in funzione: grazie alle tre turbine Kaplan ad asse orizzontale, produce preziosi chilowattora verdi (o grigio-verdi, colore caratteristico delle acque della Dora Baltea).


“E se per salvare il paesaggio un po’ lo cambiassimo, con interventi che si inseriscono meglio nell’ambiente e che danno un contributo alla nostra economia?”. Esordisce così Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, descrivendo quello di Quassolo come “un impianto bello e utile: piccolo di dimensioni ma con un impatto rilevante e positivo sul territorio”.


“Siamo orgogliosi di muovere un altro passo verso la decarbonizzazione del Paese - conclude Monti - e di accrescere la nostra potenza rinnovabile, che punta a raggiungere i 6 GW al 2030 con un investimento di 5 miliardi di euro”.

Un territorio che ha sempre sostenuto Edison, come racconta Agostino Blanc, sindaco di Quassolo. “L’amministrazione comunale ha sempre supportato lo sviluppo della fonte idroelettrica e Edison non ha mai fatto mancare aiuto al nostro territorio”.


“Questa centrale all’avanguardia - conclude Blanc - ha migliorato l’aspetto del fiume e ci ha dato modo di realizzare importanti interventi di difesa spondale”.

L’idea del progetto nasce nel 2013, il cantiere apre nel novembre 2021 e i lavori si sono conclusi a giugno 2023: grazie all’intervento di 150 operai di 12 imprese specializzate, la centrale è stata realizzata in soli 19 mesi. Particolare attenzione è stata posta agli impatti sul territorio: il locale che ospita le turbine con i generatori, i trasformatori e i quadri elettrici è quasi completamente interrato e questo contribuisce alla piena integrazione della centrale nel territorio. Per accorgerti che c’è, devi sapere dov’è.


“Con la centrale di Quassolo aumenta il nostro portafoglio di impianti a fonti rinnovabili - precisa Marco Stangalino, vice presidente esecutivo e direttore Power Asset di Edison - che oggi può contare su 1 GW di potenza idroelettrica: 120 centrali, di cui 80 mini-idro, che producono 400 milioni di kWh/anno”.


“Come Edison vogliamo continuare a sostenere la filiera idroelettrica del Paese - conclude Stangalino - che rappresenta una eccellenza industriale italiana e tra le prime al mondo”.

L’impianto ad acqua fluente di piccola derivazione (portata massima 75 metri cubi al secondo) sfrutta un salto nominale di 3,75 metri ottenuto tramite uno sbarramento mobile gonfiabile, che risulta essere perfettamente “trasparente alle piene” (un gommone che può essere abbattuto in caso di piena). È anche presente una scala di monta per l’ittiofauna, per consentire la risalita delle specie ittiche. Siamo su un fiume, ed è quello che comanda.


“Qui si tocca con mano la sostenibilità”. Maurizio Malusardi, direttore della Divisione Engineering di Edison, sottolinea la tangibilità della sostenibilità del progetto da un punto di vista ambientale e sociale. “Sfruttiamo una risorsa preziosa. Quello che vedete oggi - prosegue Malusardi - non rende merito alla dimensione e alla complessità del progetto”. Complessità e dimensione, frutto di 19 mesi di intenso e imponente lavoro, che restano però quasi nascoste, così come lo è la centrale. “Nella sua completa integrazione con il territorio, questo è un posto bello”.


“Ci vorrebbe maggiore spigliatezza autorizzativa - conclude Malusardi - utilizzando la risorsa idroelettrica con qualche significativo pompaggio, che ci aiuterebbe a gestire l’ondata di rinnovabili che ci sommergerà nei prossimi anni”.

Oggi è sempre più necessario che operatori e territorio instaurino un dialogo più profondo e basato sulle caratteristiche di sviluppo del territorio stesso. Le competenze degli operatori e il tessuto imprenditoriale locale possono dare vita a soluzioni innovative e a importanti sinergie. Nell’aprile 2022 la campagna di crowdfunding di Edison - con l’obiettivo di raccogliere 300.000 euro attraverso la partecipazione degli abitanti di Quassolo, Borgofranco di Ivrea, Quincinetto, Tavagnasco, Montalto Dora e Settimo Vittone - si era conclusa con sette giorni di anticipo rispetto alla scadenza prevista.


Gli abitanti dei sei Comuni coinvolti hanno potuto investire nella realizzazione della centrale e ricevere ogni sei mesi, dal 30 aprile 2022 al 30 aprile 2025, un tasso di interesse fisso lordo pari al 6% del capitale investito. Quello del crowdfunding – definito da qualche malelingua “soprattutto un’operazione di marketing per garantirsi la partecipazione dei cittadini”, in quanto la cifra raccolta è una piccola parte dei 12 milioni di euro dell’investimento complessivo - è un approccio che vuole condividere con le comunità locali il valore e i benefici delle infrastrutture energetiche sostenibili.


La transizione energetica partecipata e il proprio futuro visto dal balcone.

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