La superficie del nostro Pianeta è coperta per oltre il 70 per cento da mari e oceani che, oltre a essere indispensabili per la vita, possono essere fondamentali anche per le energie rinnovabili. Sia utilizzandone la superficie, con l’eolico offshore e il solare galleggiante, sia sfruttando direttamente l’energia generata dal moto ondoso e dal flusso delle maree.
Il progetto europeo EVOLVE - Economic Value of Ocean Energy, condotto dal Research Institutes of Sweden e dal Policy & Innovation Group dell’Università di Edimburgo, vuole dimostrare i vantaggi che potrebbe portare l’energia marina al sistema energetico. In particolare, il lavoro si è concentrato sulle acque che bagnano Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo, identificando un potenziale di quasi 70 GW tra energia dalle onde (60 GW) e dalle maree (10 GW).
I risultati dello studio, che ha utilizzato lo strumento di modellazione spaziale GIS RADMApp per identificare le aree idonee, hanno infatti indicato risorse per 34,8 GW in Gran Bretagna, 18,8 GW in Irlanda e 15,5 GW in Portogallo. Per l’energia da flusso di marea, le aree di idoneità sono state identificate lungo la costa britannica e intorno all’isola di Rathlin, nell’Irlanda del Nord, mentre il Portogallo è risultato non disporre di una marea sufficientemente elevata da essere presa in considerazione.
Per l’energia da moto ondoso sono risultate vincenti le acque scozzesi settentrionali e occidentali, quelle a sud-ovest dell’Inghilterra e del Galles, a ovest dell’Irlanda e a nord-ovest del Portogallo. Oltre a poter rappresentare un importante contributo nel mix energetico rinnovabile, EVOLVE ha dimostrato come un aumento dell’energia oceanica può consentire anche una riduzione dei costi complessivi del sistema. Secondo i ricercatori, infatti, la produzione di 10 GW nei mari inglesi consentirebbero un risparmio di 1,46 miliardi di sterline l’anno di costi di trasmissione per il sistema elettro-energetico della Gran Bretagna.
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