Ridurre l’intensità energetica per migliorare l’efficienza. Il Cile ha da poco approvato una
nuova legge sull’efficienza energetica del Paese che mira a una riduzione del 10 per cento
dell’intensità energetica entro il 2030 rispetto al valore del 2019.
La nuova legge promuove un uso razionale delle risorse in tutti i settori - residenziale,
pubblico, commerciale, trasporti e industria - con un maggiore supporto alle aziende per
intraprendere adeguate pratiche di gestione energetica, incentivi per l’uso di veicoli più
efficienti e a emissioni zero, informazioni chiare e specifiche sul consumo di energia delle
abitazioni e la promozione di un corretto utilizzo dell’energia negli edifici governativi.
Tra i principali punti, la nuova legge stabilisce che i clienti energivori dovranno
implementare sistemi di gestione dell’energia e segnalare i loro consumi al Ministero
dell’Energia. Le nuove abitazioni avranno etichette come gli elettrodomestici, consentendo
una scelta più consapevole e efficiente nell’atto di acquisto di una casa.
Secondo il Ministero dell’Energia, che è tenuto a predisporre un Piano nazionale per
l’efficienza energetica ogni cinque anni, queste misure consentiranno un risparmio
cumulativo di oltre 15 milioni di dollari e una riduzione delle emissioni di 28 milioni di
tonnellate di CO 2 .
“Per raggiungere il nostro obiettivo e mantenere il nostro impegno dobbiamo costruire
un’alleanza tra governo, grandi produttori e grandi consumatori di energia e tutti i cittadini
- ha dichiarato il presidente Sebastián Piñera - in modo che il Cile possa diventare un Paese
sostenibile”.
Attualmente, una famiglia media cilena spende fino al 13 per cento del proprio budget per
coprire il fabbisogno energetico, mentre nel settore produttivo i costi per l’acquisto di
combustibili ed elettricità possono superare il 15 per cento del bilancio totale.
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