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  • ECONOMIA CIRCOLARE

Dai fanghi energia termica, biometano e fertilizzanti. In una parola, economia circolare!

È un impianto innovativo, unico in Italia nel suo genere. È la Biopiattaforma del Gruppo CAP, un progetto del valore di oltre 47 milioni di euro che unisce in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore.


Finalmente qualcosa si muove, verrebbe da dire. Il Green Deal europeo ha indicato obiettivi e

suggerito strade; PNIEC e PNRR ne hanno raccolto le sfide e dato gli strumenti per raggiungere la decarbonizzazione e la piena sostenibilità ambientale. E cosa c’è di meglio di un uso efficiente delle risorse per un’economia pulita e circolare in uno dei territori più densamente abitati della Pianura padana?

La Biopiattaforma, unico termovalorizzatore autorizzato e realizzato in Italia negli ultimi 10 anni, ha un design e una tecnologia avveniristica e sarà anche la sede di un polo di ricerca avanzata che parteciperà a Circular Biocarbon, il progetto Horizon 2020 co-finanziato dall’Unione Europea. Il Gruppo CAP accelera nella realizzazione di questa infrastruttura innovativa che valorizzerà oltre 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori presenti nel territorio della Città metropolitana.

“Quello che faremo nascere - ha dichiarato Alessandro Russo, presidente e AD del Gruppo CAP - è un impianto all’avanguardia, che intende rispondere alle istanze europee in fatto di energia e ambiente e che può rappresentare per le altre regioni italiane un esempio da seguire. Soprattutto alla luce del grande percorso di rilancio che il Paese si appresta a intraprendere grazie ai fondi del Next Generation EU”.

La nuova struttura avrà due linee produttive: la prima dedicata al trattamento dei fanghi

derivanti dalla depurazione delle acque, per la produzione di energia termica e fertilizzanti; la

seconda di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti umidi (FORSU), per la produzione di biometano. La linea “fanghi”, prima linea produttiva che sarà operativa da ottobre 2022, valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi, pari a 14.100 tonnellate/anno di fanghi prodotti dai depuratori del Gruppo CAP, generando 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e fosforo come fertilizzante. In particolare, il 75 per cento dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25 per cento in fertilizzante.

La seconda linea produttiva, “FORSU”, tratterà 30.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi per la

produzione di biometano e servirà al momento 5 comuni lombardi: Sesto San Giovanni,

Pioltello, Cormano, Segrate e Cologno Monzese. Un progetto che ha visto il pieno

coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni locali attraverso il BiopiattaformaLab e che li

vedrà parte attiva nel monitorarne l’attività attraverso il R.A.B. (Residential Advisory Board).

“L’accordo firmato oggi - sottolinea Alessandro Russo - rappresenta il coronamento di un percorso che sancisce il rapporto di continuità e condivisione instaurato con il territorio e le sue istanze, un dialogo reso possibile dal percorso partecipativo intrapreso due anni fa nella fase iniziale dell’iter progettuale”.

Il Gruppo CAP, società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città Metropolitana di Milano, fornisce acqua potabile a 2,5 milioni di abitanti e ha una politica integrata sulla gestione dei fanghi avvalendosi di tutte quelle tecnologie necessarie alla loro riduzione, alla valorizzazione degli elementi che li costituiscono e, solo per i fanghi non recuperabili come fertilizzanti, al trattamento termico.

Il 60 per cento dei fanghi in ingresso alla Biopiattaforma subiscono una fase di digestione

anaerobica per il recupero di biogas/biometano già nei depuratori di origine. Grazie alla

Biopiattaforma si otterrà quindi biometano dalla digestione anaerobica, fertilizzanti di alta

qualità dalla digestione anaerobica e calore dalla depurazione delle acque. Le acque di

depurazione saranno invece recuperate e riutilizzate per l’irrigazione dei parchi o per usi

industriali. In una parola: economia circolare.


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