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  • DECARBONIZZAZIONE

CO2, dalla UE 480 milioni di euro per stoccaggio e trasporto

Per raggiungere gli obiettivi climatici - soprattutto per la decarbonizzazione dei cosiddetti settori hard to abate, come le industrie del cemento o dell’acciaio - uno degli strumenti cardine è rappresentato dalla cattura e stoccaggio della CO2.


All’interno del Connecting Europe Facility, per sviluppare i settori della Carbon Capture and Storage (CCS) e della Carbon Capture Utilization and Storage (CCUS), che prevede anche l’utilizzo del carbonio catturato, la UE ha approvato un finanziamento di 480 milioni di euro a sostegno di cinque studi per il trasporto e lo stoccaggio del carbonio.


Il progetto D’Artagnan, che riceverà 189 milioni di euro, intende collegare tramite gasdotto e navi le attività industriali del porto di Dunkerque e del suo entroterra ai principali centri di stoccaggio permanente in fase di sviluppo nel Mare del Nord.


Il progetto Aramis, finanziato con 124 milioni di euro, prevede il trasporto di CO2 di origine antropica e biogenica nel porto di Rotterdam attraverso condotte onshore e navi, per lo stoccaggio geologico permanente in giacimenti di gas esauriti nel Mare del Nord, grazie a una rete sottomarina di 200 chilometri. L’entrata in funzione del sistema è prevista per l’inizio del 2026.


Altri 33 milioni di euro sono stati destinati al progetto CO2next, che sempre nel porto di Rotterdam prevede la realizzazione di un terminal di importazione. Il porto di Rotterdam, destinato a diventare il maggiore hub di infrastrutture per la CCS in Europa, è al centro anche del progetto Porthos (Port of Rotterdam CO2 Transport Hub and Offshore Storage) che, forte di un finanziamento di 131 milioni di euro, prevede di catturare e stoccare 2,5 milioni di tonnellate di carbonio ogni anno provenienti da diversi Stati UE.


Infine, 2,5 milioni di euro sono stati destinati all’Interconnector EU CCS, un progetto di infrastruttura per lo stoccaggio della CO2 a Danzica, in Polonia. L’Unione Europea si è posta come obiettivo il sequestro di 50 milioni di tonnellate entro il 2030 e di 450 milioni di tonnellate nel 2050.

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